APPARATO URINARIO – struttura e funzione
Le vie urinarie vengono suddivise tradizionalmente in due parti: le vie superiori, costituite dai reni, e le vie urinarie inferiori, comprendenti gli ureteri, la vescica e l’uretra.
La branca della medicina che si occupa dei reni è la nefrologia, mentre quella che prende in considerazione le vie urinarie inferiori è definita urologia.
I reni sono organi pari, a forma di fagiolo, posizionati dorsalmente nella cavità addominale e lateralmente alla colonna vertebrale, con il rene sinistro leggermente spostato più indietro rispetto al rene destro. Rivestiti da una capsula fibrosa, lasciano considerare due porzioni anatomicamente distinte, rappresentate esternamente dalla corticale e internamente dalla midollare; entrambe queste porzioni contengono una miriade di strutture, chiamate nefroni, che rappresentano le unità funzionali dei reni, dove cioè si svolgono le funzioni alle quali tali organi sono preposti. I nefroni sono in numero fisso, presente già al momento della nascita (nel cane circa 800.000), e a fronte di un eventuale danno non possono rigenerarsi e quindi nel corso della vita possono solo diminuire. Ogni nefrone è composto da due porzioni, una vascolare e una tubulare.
La parte vascolare è formata da una fitta rete di capillari, chiamata glomerulo; ad ogni sistole, o contrazione cardiaca, una quantità importante di sangue (circa il 20%) raggiunge i reni attraverso le arterie renali, che all’interno di tali organi si diramano in vasi arteriosi sempre più piccoli fino a formare le arteriole afferenti; ogni arteriola afferente a sua volta si sfiocca in una fitta rete di capillari, una sorta di gomitolo, rappresentata appunto dal glomerulo, contenuto in una capsula (detta di Bowmann).
Pertanto il sangue giunge al glomerulo attraverso l’arteria afferente; in questa sede, a motivo del fatto che i capillari che formano il glomerulo presentano delle fessurazioni sulla loro parete, si verifica la cosiddetta filtrazione, cioè la fuoriuscita di acqua e di sostanze (dette soluti) contenute nel sangue, con formazione di preurina, che si raccoglie all’esterno del glomerulo in corrispondenza della capsula di Bowmann. Una volta superato il glomerulo, e quindi dopo essere stato filtrato, il sangue passa nell’arteria efferente per poi tornare attraverso il circolo venoso al cuore.
La preurina, invece, defluisce dalla capsula di Bowmann nella porzione tubulare del nefrone, costituita da una serie contigua di tubuli rappresentati, nell’ordine, dal tubulo contorto prossimale, dall’ansa di Henle e dal tubulo contorto distale; passando lungo questo sistema di tubuli, la preurina subisce un processo di riassorbimento, sia della componente acquosa che di sostanze utili all’organismo, concentrandosi e formando l’urina vera e propria.
L’urina, derivante dalla miriade di nefroni e relativi tubuli, confluisce in un sistema di dotti, definiti collettori, che sboccano nel bacinetto renale, una piccola cavità a forma di coppa, che riceve tutta l’urina prodotta continuamente dal rene e la convoglia nell’uretere, struttura tubulare cava che a sua volta la trasporta, tramite contrazioni ritmiche della sua parete muscolare, alla vescica. Da qui l’urina viene poi espulsa all’esterno tramite l’uretra.
Le funzioni dei reni sono molteplici e di vitale importanza: depurare il sangue dalle sostanze che vanno rimosse dal corpo, perché in eccesso o dannose; mantenere l’equilibrio idrico e salino, cioè lo stato di idratazione; controllare il mantenimento stabile della pressione sanguigna, tramite un sistema complesso di molecole detto “sistema renina-angiotensina-aldosterone”; secernere sostanze ormonali come l’eritropoietina che agiscono sul midollo osseo per stimolare la produzione di globuli rossi.
Vie urinarie inferiori.
Gli ureteri, come già accennato, sono organi cavi che decorrono, in posizione retroperitoneale, dal bacinetto renale al collo vescicale. Hanno una parete costituita da muscolatura liscia che si contrae spontaneamente, creando delle onde peristaltiche, che favoriscono il deflusso dell’urina dal bacinetto renale alla vescica. Come nell’uomo, anche nel cane, ma soprattutto nel gatto, gli ureteri possono ostruirsi a causa della presenza di calcoli; quando questo si verifica si ha un ristagno di urina nel bacinetto del rene coinvolto, che si dilata a dismisura (viene definito idronefrosico), con il rischio, qualora la condizione persista a lungo, che il rene interessato possa andare incontro ad atrofia.
La vescica è un organo muscolare cavo, posizionato nella parte posteriore dell’addome, la cui funzione è quella di raccogliere l’urina prodotta dai reni e trasportata in questa sede dagli ureteri. La vescica risulta suddivisa in tre porzioni: un collo, che si prolunga nell’uretra e dove nella porzione dorsale (in corrispondenza del trigono vescicale) sboccano gli ureteri, un fondo ed un corpo. Nella parete sono presenti più strati muscolari, che, in corrispondenza della giunzione tra vescica ed uretra, vanno a formare lo sfintere interno, che, insieme a quello esterno, impedisce all’urina di defluire spontaneamente e quindi involontariamente. Quando, invece, la vescica raggiunge un certo livello di distensione subentra un meccanismo neurologico, comandato dalla corteccia cerebrale, che determina la contrazione della parete muscolare ed il rilasciamento degli sfinteri, con conseguente urinazione o minzione. Nelle cagne, soprattutto di media e grossa taglia, a seguito della sterilizzazione può verificarsi il fenomeno dell’incontinenza urinaria, tale per cui quando sono rilassate o dormono gli sfinteri si rilasciano, determinando la fuoriuscita involontaria dell’urina; questo è causato dal fatto che la rimozione delle ovaie priva l’organismo degli estrogeni, ormoni che, tra l’altro, influenzano il tono, e quindi la chiusura, degli sfinteri vescicali.
L’uretra è l’ultimo tratto delle vie urinarie, attraverso il quale, durante la minzione, l’urina viene eliminata all’esterno. È corta nelle femmine, dove sbocca nella vagina, mentre nel maschio è abbastanza lunga e decorre all’interno del pene, dove, nella parte terminale, passa attraverso l’osso penieno.
Nel gatto l’uretra è molto corta e a direzione orizzontale/caudale. Il canale uretrale è stretto e conico ed in alcune situazioni patologiche, associate a cistite o alla presenza di calcoli, può andare incontro ad ostruzione, provocando una patologia tipica del gatto maschio, molto pericolosa se non si provvede tempestivamente alla sua risoluzione.
A cura del Dott. Claudio Brovida