La gotta è una patologia che colpisce negli esseri umani le articolazioni delle dita, delle mani e del ginocchio. In medicina veterinaria comune viene poco studiata perché, ad eccezione del Dalmata nella razza canina, è poco presente. Nell’erpetologia è una malattia che si può presentare con una certa frequenza.
Indice dei contenuti
Tutti gli animali hanno bisogno di proteine
Le proteine si dividono in proteine animali, come la carne, che sono necessarie in caso di animali carnivori (per esempio i serpenti ed i coccodrilli), ed in proteine vegetali che servono agli animali erbivori (per esempio l’iguana).
Mentre tutte le proteine sono composte dagli stessi amminoacidi, la quantità di questi varia tra proteine animali e proteine vegetali: queste ultime sono spesso incomplete, mancano cioè di alcuni tipi di amminoacidi.
Gli animali si sono adattati fisiologicamente ai diversi tipi di proteine e perciò hanno un assorbimento differente a secondo della proteina consumata.
Un rettile carnivoro che viene nutrito con un alimento a base di proteine vegetali non può assimilare in modo soddisfacente le proteine a lui essenziali e con l’andare del tempo questo porta ad un deficit proteico con conseguente deperimento dell’animale.
Un rettile erbivoro come l’iguana che viene invece nutrito con alimenti a base di proteine animali può assimilare in eccesso le proteine con successivi effetti collaterali.
Quali sono le cause di gotta?
La causa della gotta nei rettili può essere dovuta ad una temperatura incorretta, un’assenza di acqua, un ambiente poco umido o un’alimentazione errata.
In genere si sviluppa prima un’insufficienza renale e poi la gotta. I calcoli renali nei rettili possono essere al 100% formati da urato, ossalato di calcio (alimenti vegetali che contengono ossalato) o fosfato di calcio.
Quali sono gli animali più colpiti da gotta?
In genere le specie di rettili che maggiormente vengono colpite da questa patologia sono: iguane (Iguana iguana) nutrite con insetti, carne, cibo per i cani e gatti, rosso d’uova ecc. e tartarughe d’acqua (Chrysemys spp.) nutrite con una dieta a base di carne e prosciutto.
Come intervenire?
Per prima cosa andrebbero corrette l’alimentazione, la presenza di acqua e umidità e le temperature nell’habitat dell’animale. Le articolazioni colpite possono essere curate chirurgicamente da un medico veterinario esperto.
Un medico potrà reidratare l’animale e valutare l’utilizzo di farmaci per diminuire la produzione di acido urico.