L’allevamento felino nasce nel Regno Unito, dove Harrison Weir, noto come “the father of the cat fancy”, ovvero il padre della gattofilia, nacque nel 1824 e morì nel 1906 dopo una vita dedicata all’arte e ai gatti.
Nel luglio del 1871 Weir organizzò la prima esposizione felina al Crystal Palace di Londra e nel 1887 fondò il National Cat Club, di cui fu presidente e giudice, adoperandosi a diffondere tra i suoi compatrioti la conoscenza e l’amore per il gatto.
Nel 1889 scrisse il primo libro sui gatti di razza, “Our cats and all about them”, in cui erano descritte e illustrate le varietà di gatti allora più comuni, che portano il nome di alcune delle razze ancor oggi esistenti, sebbene esteticamente molto lontane.
Nei soggetti appartenenti alle razze selezionate, l’uomo ha introdotto un’amplissima varietà di colori, disegni e modificazioni somatiche che spaziano dallo snello Siamese dal pelo cortissimo al compatto Persiano dalla lunga pelliccia, passando per lo Sphynx che il pelo l’ha perso del tutto.
La passione del gatto di razza, e il suo allevamento, prese piede lentamente e solo nel Regno Unito, poi sempre più rapidamente anche nel resto dell’Europa e del mondo.
Nacquero così molte associazioni di appassionati e allevatori i cui scopi sono tuttora la gestione dei Libri genealogici, la definizione degli standard e la promozione della conoscenza del gatto a tutti i livelli.
Alcune di esse hanno ingrandito le proprie fila e si sono federate a livello internazionale; altre hanno avuto vita breve e si sono estinte.
In Italia, l’Associazione gattofila con il maggior numero di soci è l’Anfi (Associazione nazionale felina italiana), che conta alcune migliaia di membri e aderisce alla Fife (Federazione internazionale felina).
Esistono anche alcune piccole associazioni federate al Wcf e un modesto numero di soci di Club appartenenti alla Tica e al Cfa.
Nel nostro Paese, la prima manifestazione espositiva pubblica in campo felino ebbe luogo nel 1934 a Torino, città nella quale, dopo una forzata inattività a causa della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946 venne fondata la Società felina italiana, il cui nome venne in seguito mutato in Associazione nazionale felina italiana.
Nel 2005 il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha affidato, con il DM n. 22790, all’Anfi il compito di gestire il Libro genealogico (Lg) del gatto di razza. La sua sede è tuttora Torino.
FONTE: La Settimana Veterinaria