Alimenti con farine di insetti: uno studio sul gatto

Gli alimenti a base di farina di insetti possono avere un vantaggio nella dieta del gatto? Uno studio olandese ha fatto scoperte interessanti al riguardo.

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alimenti insetti gatto
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L’utilizzo di farine di insetti come ingrediente con un buon contenuto proteico è un’opzione sempre più interessante per la produzione di alimenti per cane e gatto.

Tra i diversi aspetti da valutare attentamente ci sono sicuramente l’appetibilità, la qualità nutrizionale e sanitaria e la digeribilità di un alimento così ottenuto.

Alimenti a base di pollo vs con farina di insetti: prova nel gatto

Uno studio effettuato da ricercatori dell’Università olandese di Wageningen è andato a indagare proprio questi aspetti.

Gli studiosi hanno confrontato un alimento a base di pollame (controllo) con uno a base di larve di mosca soldato nera (BSFL), entrambi estrusi a secco, somministrandoli a otto gatti adulti per 4 settimane.

I risultati hanno mostrato per entrambi un buon gradimento al gusto da parte dei gatti.

I felini nutriti con insetti hanno presentato un aumento delle evacuazioni rispetto al gruppo di controllo.

La consistenza delle feci era comunque buona in entrambi i gruppi, come dimostrato da un ottimo fecal score.

Nonostante la digeribilità rispetto al controllo sia stata più bassa per la dieta a base di insetti, probabilmente per la presenza di chitina, questa si è attestata comunque su livelli alti e compatibili con le linee guida nutrizionali.

gatto ciotola cibo

Alimenti con farine di insetti e microbioma intestinale del gatto

Il dato più importante sembra però essere la capacità della dieta con alimenti contenenti farina di insetti di modulare il microbiota intestinale del gatto.

Lo studio ha registrato aumenti significativi di acidi grassi a catena corta e una riduzione della diversità del microbiota con un aumento di alcuni “batteri buoni” nelle feci con questo tipo di alimenti.

La dieta a base di insetti, infatti, contiene composti indigeribili ma fermentescibili, che possono essere utilizzati come substrati dal microbiota, favorendo lo sviluppo di batteri favorevoli alla salute.

Questi sono considerati avere un impatto favorevole sulla salute dell’ospite, poiché associati a fermentazione dei carboidrati complessi e consistente produzione di acidi grassi a catena corta.

Inoltre, è stata riscontrata una significativa riduzione in Lachnoclostridium e assenza di Negativibacillus, batteri considerati negativi per la salute dell’intestino.

Tuttavia, i ricercatori hanno sottolineato che la variazione nell’attività microbica e nella composizione del microbiota dato da questo tipo di dieta richiede ulteriori indagini per testarne in modo più preciso l’impatto sulla salute enterica del gatto.

Dopo aver riscontrato un buon gradimento al gusto e una buona consistenza delle feci, questo studio apre quindi a un nuovo filone di ricerca.

Bisognerà testare le reali capacità di questo tipo di alimentazione nel modulare il microbiota e nell’avere un effetto benefico sulla salute dell’intestino felino.

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