L’alimentazione per il cane e il gatto con diabete

La terapia del diabete in cane e gatto è di tipo farmacologico e nutrizionale. Vediamo qui quali sono le principali caratteristiche che deve avere la dieta e la sua gestione negli animali da compagnia con questa patologia.

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A cura di: Dott.ssa Erica Longato

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Il diabete mellito può essere descritto come una sindrome caratterizzata da una condizione di iperglicemia persistente, che va affrontata nel cane e nel gatto anche con un approccio dietetico, curando l’apporto dei singoli nutrienti.

Il diabete negli animali da compagnia

l diabete mellito rappresenta una delle endocrinopatie più frequenti e la sua prevalenza è in costante aumento negli animali da compagnia.

Questa patologia può essere descritta come una sindrome caratterizzata da una condizione di iperglicemia persistente.

Le cause possono essere attribuite alla riduzione nella produzione di insulina da parte delle cellule del pancreas (diabete di tipo 1) oppure alla riduzione della sensibilità all’insulina da parte dei tessuti (diabete di tipo 2).

Il diabete di tipo 1 colpisce soprattutto il cane ed è una condizione patologica irreversibile.

È caratterizzato infatti dalla distruzione autoimmune delle cellule pancreatiche deputate alla produzione di insulina.

Il diabete di tipo 2 invece rappresenta la forma di malattia più diffusa nel gatto ed è caratterizzato dalla possibilità di remissione completa dalla malattia.

Fattori di rischio per il diabete nel cane e nel gatto

Tra i fattori di rischio che predispongono all’instaurarsi del diabete vi sono l’insulinoresistenza (causata da condizioni di sovrappeso/obesità), alcune patologie (quali la malattia renale nel gatto, l’iperadrenocorticismo, l’ipertrigliceridemia e l’ipotiroidismo nel cane, le pancreatiti in entrambi) e l’assunzione di alcuni farmaci come i cortisonici, le ciclosporine e i progestinici.

Terapia e gestione nutrizionale

La terapia indicata dal Veterinario consiste fondamentalmente nella somministrazione di insulina e nella gestione della dieta.

Lo scopo principale della gestione nutrizionale è quello di ristabilire un peso corporeo ideale (soprattutto in caso di diabete di tipo 2) e di ottenere un adeguato controllo della glicemia nel tempo, in modo da ridurre la sintomatologia clinica.

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Inoltre, consente un’adeguata gestione farmacologica dei cani sottoposti a terapia insulinica e la possibile remissione della malattia nei gatti affetti da diabete di tipo 2.

Vediamo ora le principali caratteristiche che deve avere la dieta e la sua gestione, nei cani e nei gatti diabetici.

Gestione alimentare in caso di diabete nel cane e nel gatto

Uno dei fattori più importanti da considerare nella gestione dietetica di un paziente diabetico è la regolarità di somministrazione della dieta nel quotidiano.

La distribuzione del cibo, infatti, deve essere ben pianificata in collaborazione con il Medico veterinario curante.

È molto importate infatti che dopo ogni pasto si raggiunga una risposta glicemica prevedibile.

Di conseguenza, ogni pasto dovrebbe contenere grosso modo gli stessi ingredienti, nelle stesse quantità ed essere offerto ogni giorno allo stesso orario, in corrispondenza della somministrazione di insulina.

Se il paziente riceve due dosi al giorno di insulina, la razione quotidiana dovrà quindi essere divisa in due pasti principali, che devono essere consumati in corrispondenza delle somministrazioni.

Per i pazienti inappetenti, la razione dovrebbe essere offerta prima della somministrazione di insulina, al fine di minimizzare il rischio di ipoglicemia qualora il cibo non fosse consumato.

L’apporto energetico deve essere adeguato

La dieta destinata ai cani e ai gatti diabetici deve assicurare un apporto calorico adeguato, al fine di mantenere o raggiungere una condizione corporea ottimale.

L’obesità, infatti, rappresenta uno dei fattori di rischio principali in quanto causa insulinoresistenza, soprattutto nel gatto.

Un paziente diabetico però potrebbe anche essere sottopeso, soprattutto quando la malattia non è ancora stabilizzata dalla terapia.

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In entrambi i casi il Veterinario metterà a punto un razionamento adeguato al fine di raggiungere il peso ideale gradualmente, evitando incrementi o decrementi troppo rapidi.

Oltre alla dieta, è di fondamentale importanza anche l’esercizio fisico, sia per gli animali che devono perdere peso, ma anche per quelli sottopeso che devono ristabilire uno stato muscolare adeguato.

È sempre bene però evitare sforzi fisici intensi per scongiurare crisi ipoglicemiche, adeguando l’esercizio al grado di allenamento dell’animale.

Caratteristiche nutrizionali dell’alimentazione del cane e gatto diabetico

I carboidrati

I carboidrati sono i principali responsabili dell’aumento glicemico dopo il pasto e per questo motivo nella dieta di un paziente diabetico la loro quantità deve essere limitata.

Non soltanto la quantità, ma anche la fonte dei carboidrati può avere un impatto diverso sulla glicemia.

Alimenti ricchi di fibra come i cereali integrali e i legumi, ad esempio, hanno un indice glicemico inferiore rispetto ad altre fonti di carboidrati complessi più poveri di fibra, come il riso.

Non esiste un fabbisogno noto di carboidrati per il cane e il gatto.

Si sa però che il gatto, essendo un carnivoro stretto, può tranquillamente assumere una dieta priva di carboidrati che è particolarmente indicata in caso di diabete mellito.

Questo a meno che non vi siano patologie concomitanti, come la malattia renale cronica, che richiedano una riduzione del contenuto proteico della dieta.

Nei gatti diabetici, quindi, una dieta con un elevato tenore proteico è particolarmente indicata, soprattutto in quei soggetti obesi che devono anche ridurre il peso corporeo.

I lipidi

Di comune riscontro nei cani diabetici sono i disordini del metabolismo lipidico, che possono portare a un aumento della concentrazione di colesterolo, trigliceridi, lipoproteine e acidi grassi.

Nei soggetti che presentano ipercolesterolemia e/o ipertrigliceridemia o in presenza di una pancreatite concomitante, il contenuto di lipidi nella dieta è da limitare.

Al contrario, nei soggetti sottopeso è utile aumentare il tenore lipidico per aumentare la densità energetica della dieta e ristabilire così un peso corporeo ideale.

La fibra

La fibra rappresenta la frazione insolubile dei carboidrati e il suo utilizzo è sempre stato tradizionalmente indicato nei pazienti diabetici.

Questo perché favorisce la perdita di peso e rallenta l’assorbimento del glucosio a livello gastrointestinale e, di conseguenza, riduce i livelli di glicemia post-pasto.

Le diete formulate per animali diabetici con un elevato tenore in fibra sono quindi particolarmente indicate per gli animali in sovrappeso o normopeso, mentre sono da evitare nei soggetti sottopeso.

Anche il tipo di fibra (solubile o insolubile) influisce sull’assorbimento del glucosio a livello intestinale.

La fibra solubile forma una soluzione viscosa nell’intestino, in grado di indurre un assorbimento più rapido del glucosio rispetto a quello prodotto dalle fibre insolubili e meno viscose (come la lignina e la cellulosa).

a cura dilogo nicetofeedyou

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