
Le caratteristiche fisiologiche, anatomiche e comportamentali del gatto sono da tenere in considerazione nella sua alimentazione soprattutto nel gattino nelle sue diverse fasi di crescita.
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Il gattino appena nato
Appena dopo la nascita del gattino avviene per lui il passaggio dalla nutrizione placentare alla nutrizione orale.
Questo periodo post-natale (da 0 a 4 settimane di vita) può essere ulteriormente suddiviso in 3 diverse fasi:
- neonatale, dalla nascita al 13° giorno di vita (apertura degli occhi);
- di transizione, dal 14° giorno alla 3° settimana di vita;
- di socializzazione, dalle tre settimane di vita allo svezzamento.
La nutrizione è prevalentemente lattea (colostro, latte materno o latte artificiale).
In caso di allattamento naturale il fabbisogno nutrizionale del gattino è soddisfatto dal latte materno stesso.
Gestione e alimentazione del gattino orfano
Per i soggetti rimasti orfani in mancanze di balie l’alimento migliore resta il latte artificiale specie-specifico o il più simile possibile per le caratteristiche nutrizionali (in particolare la capacità energetica) a quello di gatta.
Il fabbisogno energetico del gattino è di circa 15 kcal/100 g di PV (peso vivo) al giorno per i primi 3 giorni di vita fino ad arrivare a 20-25 kcal/100 g PV dai 6 giorni in poi.
La densità energetica del latte artificiale è di circa 1 kcal/ml di prodotto ricostituito e ciò facilita il calcolo della quantità da somministrare al giorno.
Oltre al fabbisogno energetico è fondamentale garantire il fabbisogno idrico, che nel gattino è pari a 180 ml di acqua/kg PV al giorno.
In caso di alimentazione con latte artificiale la corretta diluizione è dunque fondamentale, eventualmente con un’integrazione di acqua a parte.
I gattini rimasti orfani richiedono cure specifiche, in particolare per:
- il mantenimento di una temperatura corporea ottimale;
- il riscaldamento del cibo da somministrare;
- il monitoraggio del peso almeno due volte al giorno;
- la somministrazione di almeno 6-8 pasti al giorno;
- la verifica che avvenga la defecazione;
- l’igiene dell’ambiente in cui cresce il gattino.
La curva di crescita ottimale del gattino in fase post-natale è di circa 7 g al giorno.
Lo svezzamento
Lo svezzamento del gattino avviene da 4 a 14 settimane di vita ed è la fase più critica per quanto concerne il sistema immunitario e il microbiota intestinale.
Il passaggio dal latte all’alimento semisolido-solido carneo deve avvenire gradualmente nell’arco di 3 settimane, considerando sempre anche il fabbisogno di acqua.
Per quanto riguarda la tipologia di alimento da somministrare, più è assortita e più si favorisce la diversificazione della popolazione microbica costituente il microbiota, riducendo quindi il rischio di patologie immunitarie successive.
La fase di accrescimento
Nel periodo dalle 14 settimane di vita fino alla maturità è importante nell’alimentazione del gattino il rispetto dell’apporto energetico per la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità e per scongiurare patologie metaboliche (diabete) e ortopediche.
La tipologia di alimento e la composizione della dieta possono alterare l’assunzione di alcuni nutrienti, ad esempio è possibile una cardiomiopatia nutrizionale per carenza di taurina in mangimi grain free.
Per questo è importante seguire i consigli nutrizionali del proprio Medico veterinario di fiducia.
Fattori nutrizionali importanti in fase di accrescimento
- Proteine: i gatti sono super carnivori a ogni età ed elevata è la richiesta di azoto alimentare e aminoacidi essenziali quali taurina e arginina.
- Grassi: fonte primaria di energia, sono indispensabili (es. acido arachidonico e linoleico), ed è importante il bilanciamento omega 6 e omega 3 per supportare lo sviluppo neurologico e immunitario del gatto.
- Vitamine e minerali: nel gatto non avviene sintesi delle vitamine A e D a livello cutaneo; inoltre, minerali come calcio, fosforo e magnesio sono essenziali per lo sviluppo osseo e dentale, ma è importante una corretta integrazione per evitare carenze ed eccessi.