Prima di andare a vedere quali fattori influenzano il fabbisogno energetico nel cane, andiamo a capire cosa si intende per quest’ultimo. Il fabbisogno energetico è, per definizione, la quantità di energia necessaria per la vita e la normale attività di un organismo.
Quindi, se l’energia assunta è insufficiente l’animale “mangia se stesso” e quindi dimagrisce; se eccede i fabbisogni, viene immagazzinata sotto forma di grasso e si ha quindi ingrassamento.
Il crescente numero di soggetti obesi (30 – 40% della popolazione) è la conferma dei molteplici errori compiuti nel razionamento e le responsabilità non sono solo dei proprietari troppo accondiscendenti verso i propri animali o poco attenti ai dosaggi!
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Fabbisogno energetico e i fattori che lo influenzano nel cane
Il valore di riferimento correntemente utilizzato in alimentazione è quello relativo al fabbisogno energetico di mantenimento, che esprime la quantità di energia consumata da un animale adulto, con attività fisica moderata, in condizioni di termoneutralità.
La determinazione del fabbisogno energetico di mantenimento, assieme a quella del contenuto energetico degli alimenti, rappresenta la chiave di volta del razionamento.
Nel cane, le variabili che possono modificare il fabbisogno di mantenimento sono numerose e ponderalmente: il peso dell’animale; il mantello può essere lungo e folto o quasi inesistente; l’indole e, di conseguenza, l’attività fisica.
Non bisogna inoltre dimenticare l’influenza dello stile di vita imposto all’animale.
Il temperamento influenza il fabbisogno
Il temperamento dell’animale influenza l’entità del movimento, con un conseguente dispendio energetico, che, in determinati individui, può essere rilevante.
Ovviamente per movimento si intende quello spontaneo, compiuto dall’animale nel suo ambiente e comprendente quello indotto dagli stimoli ambientali (rumori, compagnia di altri animali, vista di persone, di animali o di cose, ecc.).
Esso comporta un incremento del fabbisogno energetico del 10 – 40%, a seconda del temperamento della razza e dei singoli individui.
In conclusione, per determinare il corretto razionamento e prima di intraprendere qualsiasi cambiamento nell’alimentazione del proprio cane, è importante rivolgersi sempre al medico veterinario.