Questa forma d’aggressività dei cani è sicuramente più frequente rispetto a quella tra cani che vivono nello stesso ambiente e per lo più riguarda soggetti di sesso maschile, interi e che non si conoscono (in questo caso è chiamata aggressività tra maschi). Tuttavia può presentarsi anche tra cani di sesso femminile e/o tra maschi e femmine.
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Quali sono le cause?
L’aggressività tra cani non familiari potrebbe essere motivata da diversi fattori sia di tipo offensivo come ad esempio a causa dello status, della competizione, della territorialità (per lo più tra maschi e con inizio in età giovanile) sia di tipo difensivo, con la possibilità di insorgere in qualsiasi età e di presentarsi in ogni combinazione tra i sessi, come ad esempio a causa della paura, per la distanza o per l’irritazione.
Quando si verifica? Ecco qualche esempio
Questa forma d’aggressività si verifica spesso in seguito all’intervento del proprietario che con l’intento di evitare uno scontro tra i cani involontariamente, essendosi intromesso in un rituale di posture e segnali, innesca l’aggressione.
Le situazioni più tipiche in cui il comportamento problematico si presenta sono ad esempio quando il cane è al guinzaglio in passeggiata con il suo padrone e/o quando è presente un motivo per competere come nel caso della presenza di un alimento e/o di un gioco trovato durante l’uscita.
Cosa fare?
Ovviamente sarà indispensabile emettere una corretta diagnosi prima di intervenire con una appropriata terapia e modificazione comportamentale.
In generale la sterilizzazione fatta in età giovanile e la socializzazione sono due aspetti molto importanti al fine di prevenire l’aggressività in oggetto.
In particolar modo sembrerebbe essere d’aiuto la castrazione dei cani maschi e soprattutto se adolescenti in quanto, come indicato da diversi studi in oggetto, potrebbe portare ad una riduzione di circa il 50% la tendenza ad esibire comportamenti aggressivi verso cani che non vivono nello stesso ambiente e giustificando pertanto la relazione esistente tra gli ormoni sessuali maschili e l’aumento del comportamento aggressivo.
Sterilizzazione farmacologica, una valida alternativa alla chirurgica
La sterilizzazione può essere effettuata chirurgicamente oppure farmacologicamente; entrambe vengono eseguite esclusivamente dal medico veterinario.
La prima via è definitiva. La seconda è reversibile e consiste semplicemente nell’applicazione di un impianto sottocutaneo, a lento rilascio, contenente una sostanza che si chiama deslorelina.
La procedura non causa stress né sofferenza all’animale e la sua durata stimata è di almeno 6 mesi.
Allo scadere dell’effetto si deciderà se re-inoculare un altro impianto, fare svanire del tutto il suo effetto o procedere con la definitiva sterilizzazione chirurgica.
Tali benefici invece non sono stati riscontrati con la sterilizzazione di cani di sesso femminile.
Infine è importante non dimenticare che così come in molte altre forme d’aggressività, anche in questo caso, un ruolo determinante è dato dall’apprendimento (condizionamento) sul quale pertanto sarà sempre necessario intervenire attraverso l’utilizzo di tecniche di modificazione comportamentale adeguate alla circostanza.