Il gioco è una situazione nella quale si può manifestare l’aggressività. Talvolta, se è troppo intenso e l’animale è troppo eccitato, il cane può mordere i consimili o l’uomo.
I giochi di ricerca olfattiva sono tranquillizzanti e aumentano l’autocontrollo del cane che finisce con il calmarsi perché questi giochi sono stancanti.
In ogni specie il gioco si è evoluto per una finalità predeterminata: il cane impara così le regole sociali.
Nel cane che gioca l’invito si manifesta con l’inchino giocoso, un comportamento innato (e non appreso), e significa che quello che accade dopo è “per finta” e non ha il significato che avrebbe realmente.
L’inchino giocoso avviene soprattutto prima e dopo l’emissione del comportamento del morso senza finalità aggressive.
Se il cane è ipereccitato dal gioco, è meglio non punirlo perché la punizione potrebbe scatenare l’aggressività dell’animale. In questi casi, il gioco va interrotto e ripreso soltanto quando il cane si è calmato.
Aggressività da paura è diversa da quella da gioco
L’aggressività da paura è seconda per frequenza dopo quella da dominanza. In essa non c’è fase di arresto né rituale di pacificazione, il cane dà morsi molto forti, poi scappa e si nasconde.
Si tratta in genere di cani poco socializzati con l’uomo e coi bambini. In simili casi, si può utilizzare il contro‐condizionamento introducendo gradualmente gli stimoli problematici mentre il cane è coinvolto in un’attività piacevole.
L’approccio al cane deve avvenire in modo indiretto: ci si avvicina facendo un mezzo giro, portandosi al fianco dell’animale, non guardandolo negli occhi.
Una situazione che spesso provoca aggressività è l’uso della museruola, i cui migliori modelli sono quelli fatti a canestro.
Nei cani che hanno paura della museruola, la si lascia a terra per qualche giorno in mezzo a bocconcini; poi dopo qualche giorno si fanno mangiare i bocconcini dentro la museruola; poi gli si fanno sentire i laccetti lenti dietro alla testa e si premia il cane, infine si serra correttamente la museruola e, quando si toglie, si premia il cane. Occorre agire con gradualità.
FONTE: La Settimana Veterinaria