L’alimentazione durante l’accrescimento dei cuccioli ricopre un ruolo fondamentale. I cuccioli nascono dotati di un corredo genetico, trasmesso loro dai genitori, in grado di condizionare in modo deciso il loro aspetto da adulti.
Tuttavia anche alcuni parametri ambientali sono in grado di influenzarlo e, tra questi, l’alimentazione gioca sicuramente un ruolo importante.
Essa può infatti condizionare lo sviluppo corporeo, l’immunizzazione verso alcune malattie e il futuro stato sanitario.
Per ottenere cani sani e robusti occorre un buon ceppo genetico, una buona alimentazione e una corretta gestione.
I cuccioli, a qualsiasi razza appartengano, sono dotati di ritmi di accrescimento molto rapidi, tant’è che in circa 8 giorni raddoppiano il peso alla nascita, mentre altri animali ci impiegano settimane o mesi.
Il peso da adulto viene raggiunto, a seconda della razza, dagli 8 ai 20 mesi.
LO SVEZZAMENTO DEI CUCCIOLI
Le femmine dei cani selvatici partoriscono in genere all’interno di cavità naturali o di tane e, nel periodo immediatamente successivo al parto, non si allontanano che per brevi periodi. I cuccioli infatti hanno bisogno del calore del corpo materno, in quanto non sono in grado di regolare la propria temperatura.
I maschi provvedono ad alimentare le loro compagne portando il cibo nella tana.
Dopo qualche settimana anche le femmine partecipano alla caccia, ma qualche individuo del branco, per lo più una giovane femmina, rimane a guardia dei piccoli.
Durante l’accrescimento dei cuccioli, man mano che essi crescono aumentano i fabbisogni nutritivi, che non possono più essere soddisfatti dal solo latte; inizia così lo svezzamento, che viene condotto in modo curioso.
I genitori, catturata una preda, ne divorano un grande quantitativo e ritornano quindi immediatamente nella tana.
Qui rigurgitano il materiale contenuto nello stomaco, che viene mangiato dai piccoli.
Questa pratica consente il trasporto su lunga distanza del cibo, reso più digeribile dall’attacco portato dai succhi gastrici degli animali adulti; in tal modo i piccoli si abituano facilmente ai nuovi alimenti.
Alcune cagne hanno conservato questo istinto atavico e si comportano come le loro con-specifiche selvatiche, suscitando grande disappunto nei loro proprietari.
Il rigurgito di cibo in presenza dei cuccioli è un fenomeno perfettamente naturale, che non deve essere ostacolato o giudicato negativamente.
Lo svezzamento può essere anticipato o posticipato agendo sull’alimentazione durante l’accrescimento dei cuccioli.
Oggi esiste la tendenza a sovralimentare i cuccioli nella errata convinzione di poter così ottenere super cani o, più semplicemente, per la soddisfazione di vederli belli pasciuti. In tal modo li si predispone all’obesità, li si abitua ad essere esageratamente esigenti in fatto di alimentazione, li si predispone all’insorgenza di patologie ossee.
Tutti sanno che, durante l’accrescimento dei cuccioli, per ottenere una buona ossificazione, occorre un apporto adeguato di sali minerali (calcio, fosforo, magnesio…), di proteine, di alcune vitamine e di energia.
Pochi viceversa tengono conto del tempo necessario perché ciò avvenga: forzando l’animale a crescere troppo velocemente si pregiudica la corretta formazione delle ossa. Bisogna perciò creare un equilibrio tra ritmo di accrescimento e alimentazione.
L’allevatore esperto e accorto, basandosi sull’esperienza (e cioè sulla somma degli errori commessi in proprio e di quelli di cui è a conoscenza) e sull’intuito, riesce, in genere, ad attuare un razionamento soddisfacente. Tutti gli altri brancolano nel buio.
Per poter procedere su basi oggettive occorre conoscere i pesi medi dei cuccioli alle varie età; paragonando il peso del proprio cane con quelli di riferimento si può così capire se si sta procedendo correttamente o se occorrono degli aggiustamenti nel razionamento.
Questo controllo è anche utile per individuare precocemente parassitosi e altri problemi di tipo patologico che interferiscono sulla crescita.
Purtroppo, come si è detto, per molte razze mancano ancora i dati di riferimento e per altre i dati disponibili riguardano ceppi allevati in altri Paesi, di taglia diversa da quelli prevalenti in Italia.
Conoscendo il peso dei genitori del cucciolo e paragonandoli con quelli di riferimento non sarà difficile procedere alle opportune correzioni.
FONTE: La Settimana Veterinaria