Animali e autismo: quando la relazione è curativa

Esseri senzienti e non giudicanti, pazienti e desiderosi di mettersi in relazione, gli animali possono essere coinvolti in interventi assistiti in caso di autismo. Alcuni casi sono più predisposti.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

animali autismo
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I bambini e i ragazzi che presentano un disturbo del neurosviluppo che rientra nello spettro dell’autismo possono trovare utili stimoli sensoriali, empatici, creativi e conoscitivi in attività guidate con animali.

La relazione con esseri non giudicanti ma senzienti, pazienti, desiderosi di connettersi in relazione come lo sono gli animali coinvolti negli interventi assistiti (IAA), aiuta questi giovani ad aprirsi e trovare un canale comunicativo.

Le famiglie si trovano spesso in difficoltà nel gestire la vita quotidiana e nel trovare le attività più indicate e utili per il loro bambino o adolescente, proprio perché l’autismo non è una malattia o una condizione semplice e schematizzata, bensì una divergenza nel neurosviluppo.

Non esistendo “un autismo” ma un intero spettro variabile di disturbi, divergenze, diversità, potenzialità, capacità e preferenze dei singoli soggetti, le attività o gli stessi animali, nel caso si optasse per un percorso di IAA, sono diversi.

Le strutture che propongono percorsi di psicoterapia, supporto, aiuto dovrebbero quindi conoscere le varie opportunità terapeutiche e le attività collaterali e complementari utili per migliorare il benessere del singolo e della famiglia e, al tempo stesso, per conseguire seppur con strade e modi diversi gli obiettivi educativi e “speciali” auspicati, fornendo le giuste informazioni alle famiglie.

Cosa sono gli IAA e come si può accedere

Il percorso co-terapeutico mediato dall’animale è disciplinato in Italia, primo paese al mondo ad aver riunito in un codice normativo definizioni e regole precise su questo argomento, dalle Linee Guida nazionali del 2015.

I professionisti che operano nel settore devo aver conseguito una precisa formazione, devono costantemente aggiornarsi.

Il binomio coadiutore-animale inoltre deve essere costantemente rivalutato per individuarne punti di forza, criticità e idoneità ai progetti.

L’attività con animale può essere svolta sia a domicilio che in strutture idonee, in reparti ospedalieri o a scuola, in singolo o piccolo gruppo.

Le diverse possibili attività

A seconda dell’equipe coinvolta, degli obiettivi e del tipo di attività svolte con gli animali possono essere messe in atto attività assistite con animali ludico-ricreative (AAA), in cui sia importante il benessere, la serenità, la relazione giocosa che comunque porta a importanti stimoli sensoriali, emozionali, motori, cognitivi da consolidare e generalizzare nella vita quotidiana e di relazione.

A scuola in classe, in piccolo gruppo o in singolo, si possono organizzare con insegnati, educatori, pedagogisti, neuropsichiatra e ovviamente binomio uomo-animale percorsi di educazione assistita con animali (EAA) con intenti più precisamente educativi, di integrazione, dove non si dimentica comunque gioco e benessere.

attività assistita animali bambini e cane (1)

Infine, in reparto ospedaliero o struttura dedicata con l’animale si possono ottenere straordinari risultati nella sfera motoria, emozionale, cognitiva, relazionale, logopedica attraverso le terapie assistite con animali (TAA).

In tutte e 3 queste queste attività è fondamentale e deve sempre essere presente in équipe il veterinario esperto e adeguatamente formato che deve valutare l’animale dal punto di vista clinico e comportamentale, suggerendo le attività su cui concentrarsi e le criticità a cui prestare attenzione per non causare pericoli o malessere all’animale coinvolto.

Le famiglie rivolgendosi alle scuole, alle strutture dove il figlio/a è già seguito dal punto di vista neuropsichiatrico, ad associazioni che operano nel settore possono ottenere informazioni sulle varie attività che le attuali buone pratiche propongono tra cui anche quella che un tempo era definita “pet therapy”, ma che oggi è decisamente più evoluta e richiede un grande sforzo e preparazione da parte dei professionisti coinvolti.

Sul portale Digital Pet sono riportati i coadiutori con qualifica ufficiale e regione di appartenenza.

Le attività possono essere sia a pagamento, sia a carico del servizio sanitario (almeno qualche seduta), e le famiglie possono quindi accedere a queste informazioni e valutare le opportunità.

Quali cani possono essere coinvolti nelle attività con utenti autistici?

Il cane per la sua co-evoluzione millenaria al fianco degli uomini ha sviluppato caratteristiche che ne fanno un ottimo compagno di vita, in grado di instaurare una relazione appagante e psicologicamente “curativa”.

Studi effettuati durante le attività di IAA hanno dimostrato, ad esempio, la riduzione di livelli di cortisolo (ormone dello stress), l’aumento di ossitocina (in particolare durante lo scambio di sguardi tra utente e cane), la riduzione della pressione sanguigna e dell’arousal (condizione di allerta del sistema nervoso in risposta a stimoli esterni), con miglior controllo delle emozioni.

I cani in genere più coinvolti in progetti con bambini e ragazzi affetti da autismo sono i Retriever (Golden, Labrador) o cani da riporto, quali animali predisposti al contatto fisico, al gioco, all’affabilità anche con estranei.

cane bambino autismo

Anche i cani da pastore risultano molto adeguati in questo ruolo e con essi i cani che hanno sviluppato un’attitudine al contatto visivo con il loro referente (il coadiutore, in questo caso) anche a distanza: piccoli gesti, sguardi, intesa perfetta sono basilari per condurre in sicurezza un’attività con utenti talvolta complicati.

Un cane ideale in questo contesto deve quindi essere dotato di una buona tempra, che gli consenta di affrontare situazioni impreviste, arousal medio, ovvero reattivo ma non eccessivamente agitato ed energico, un carattere stabile.

Pet therapy non vuol dire adottare un cane

La relazione con un proprio animale è certamente la cosa più appagante, ma un cane di proprietà non è un animale che “fa pet therapy”.

Sarebbe come affermare che ascoltare una sinfonia di Mozart in poltrona è musicoterapia.

È certamente una buona cosa adottare un animale da compagnia, ma data la criticità, la situazione particolare, lo stile di vita deve essere ancor più una scelta consapevole, mirata e guidata.

Prima dell’adozione va interpellato un Medico veterinario, per meglio capire quale razza o incrocio o tipologia di cane sarebbe più adeguato, in quale allevamento o canile ci si dovrebbe indirizzare, come comportarsi a casa e come educare, non addestrare, il nuovo membro della famiglia, affiancando in modo attivo il bambino/ragazzo.

Le sedute di IAA in caso di autismo sono contestualizzate e programmate, e si lascia spazio alla spontaneità degli attori (canee utente), ma occorre un piano preciso di obiettivi, modalità, valutazioni.

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