Allevato come animale domestico il petauro dello zucchero può essere interessato in alcuni casi da alcuni problemi del comportamento.
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Consigli per la scelta del soggetto da allevare
Nei petauri, il carattere è di solito legato a fattori individuali e di abitudine al contatto.
Tuttavia, i maschi sono un po’ più energici, oltre ad avere un peso superiore.
Inoltre, a causa delle ghiandole odorifere, essi sono anche più “aromatici”.
I petauri adulti risultano più difficili da addestrare al contatto con il corpo del proprietario e possono restare un po’ diffidenti.
I giovani sono più confidenti e inclini all’esplorazione, ma vanno adottati a 12-13 settimane di vita, quando hanno aperto gli occhi da almeno 1 mese e sono usciti dal marsupio da 4-5 settimane.
Per non correre il rischio di portarsi a casa un cucciolo non svezzato e quindi non in grado di nutrirsi da solo, è opportuno osservarne bene il corpo, con particolare attenzione alla coda che deve essere vaporosa come quella degli adulti.
Se invece fosse coperta da una corta peluria, ciò testimonierebbe che il piccolo petauro è uscito dalla tasca da meno di tre settimane.
Come tenere un petauro dello zucchero
I petauri sono animali a vita crepuscolare, quindi durante il giorno sono più tranquilli e hanno riflessi più lenti.
È meglio abituare il petauro fin da piccolo al contatto con le mani.
Un modo delicato per poter prendere ed osservare da vicino l’animale senza disturbarlo troppo è afferrarlo con una mano attorno al corpo per poi tenerlo con le mani disposte a coppa.
Incuriosito, il petauro afferrerà le dita con le zampe e comincerà a “studiarle” con la vista e l’olfatto.
Non va mai tirato con forza, se si aggrappa con le zampe a sbarre, rami o nidi.
In questo caso si potrà agire manualmente con delicatezza sulle unghie per liberare l’oggetto dalla presa.
L’animale non va neppure mai afferrato per la coda, che potrebbe lesionarsi.
Problemi del comportamento nel petauro da zucchero
Nell’ambiente naturale i petauri dello zucchero vivono in colonie con stretti rapporti sociali.
In ambiente domestico una grave causa di stress, che può condurre alla morte questi mammiferi, è quindi la solitudine.
Se sono allevati da soli o in gabbie inadeguate, i petauri non trovano sufficienti stimoli sociali, di attività di accudimento e di ricerca per sé e per il nucleo famigliare.
In questi casi non si occupano più di arredare o rendere confortevole il nido o il nascondiglio necessario al riposo e alla privacy.
Possono anche procurarsi automutilazioni cutanee o depilazioni da overgrooming (eccesso di pulizia); diventano aggressivi e mordaci oppure sviluppano movimenti ripetitivi senza finalità (stereotipati).
I petauri stressati possono sviluppare anche sintomi come anoressia o polifagia, polidipsia (ingestione di quantità d’acqua eccessive), coprofagia (ingestione di feci).
Le femmine possono attuare il cannibalismo sui piccoli e i maschi possono arrivare a infliggersi gravi auto-mutilazioni a coda e/o altre parti del corpo con gravi conseguenze.
Possono convivere, creando uno stretto e intenso legame, sia due petauri di sesso opposto che animali dello stesso genere (anche i maschi sono molto tolleranti tra loro).
Questi marsupiali mangiano, attuano il grooming, giocano, dormono insieme da affiatati e premurosi compagni.
Il decesso del partner causa in genere un grave stress e uno stato di depressione che deve essere assolutamente monitorato e alleviato, attuando tutte le misure necessarie a creare un nuovo nucleo, chiedendo consiglio a un Veterinario esperto in animali esotici.
Anche se il legame con il proprietario è molto stretto, non sempre è sufficiente.