American Pitbull Terrier

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    Caparbio, instancabile e determinato nell’ottenere un obiettivo, l’American Pitbull Terrier è però anche un cane sempre leale e protettivo verso il proprio umano, suo punto di riferimento.

    Durante la Prima guerra mondiale divenne simbolo di orgoglio e dignità degli Stati Uniti, presente come icona nelle immagini di propaganda nazionale.

    Oggi ha la triste fama di essere sfruttato nei combattimenti clandestini fra cani, come lottatore irrefrenabile e indifferente alla paura, a qualsiasi ferita, privo di ogni istinto stesso di sopravvivenza.

    Un attento processo di selezione da parte di allevatori certificati che hanno a cuore questa razza, aderenti ai club ADBA (American Dog Breeders Association) e UKC (United Kennel Club) ha permesso di ridurre l’aggressività intraspecifica (tra cane e cane) tipica dei primi esemplari a favore non solo delle caratteristiche estetiche, ma di qualità come la potenza, l’agilità e velocità, oltre alla straordinaria resistenza alla fatica.

    È quindi diventato un vero atleta, versatile e capace di svolgere numerose attività anche di aiuto all’uomo.

    Origine dell’American Pitbull Terrier

    Alla fine del XIX secolo, due razze inglesi, Old Bulldog e l’Old English Terrier, furono incrociate con l’obiettivo di selezionare un cane che si differenziasse per l’estrema forza e resistenza, oltre alla totale obbedienza al padrone.

    Questi incroci furono portati negli Stati Uniti dagli immigrati provenienti da Inghilterra, Irlanda e Scozia e qui si distinsero per la loro versatilità come cani da mandria, nella caccia al bestiame e anche come animali da compagnia.

    Dalla selezione con altre linee di sangue, presero progressivamente origine sia l’American Pitbull Terrier che l’American Staffordshire Terrier, due razze distinte.

    All’epoca, infatti, si definiva “Pitbull” il cane usato nei combattimenti in arena (pit), includendo tante razze di diversa estrazione.

    Le selezioni avevano come obiettivo quello di ottenere un lottatore atletico e instancabile nella caccia ai topi e successivamente nei combattimenti fra cani.

    Nel 1898 lo United Kennel Club riconobbe l’American Pit Bull Terrier come razza indipendente.

    Una razza riconosciuta?

    Nel 1930 un gruppo di cinofili professionisti contrari ai combattimenti creò l’American Kennel Club, nel quale registrarono la nascita della nuova razza di American Staffordshire Terrier, con uno standard preciso e diverso dall’American Pitbull Terrier.

    Attualmente, nonostante l’ampia diffusione in Italia e la presenza di molti di questi esemplari nei canili, il Pitbull non è riconosciuto come una vera e propria razza dall’AKC (American Kennel Club), dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale), né dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), l’unica associazione preposta per il registro delle razze nel nostro Paese.

    Quindi, in Italia l’American Pitbull Terrier non ha uno standard definito e non esistono allevatori riconosciuti.

    Chi commercializza animali facendoli passare come esemplari di razza, ma in assenza delle richieste iscrizioni ufficiali, infrange la legge (Decreto Legislativo n. 529 del 1992) e incorre in pesanti sanzioni pecuniarie.

    In molti Paesi ci sono inoltre leggi restrittive nei confronti di cani American Pitbull Terrier: ad esempio nel Regno Unito è vietato detenerli, poiché si rischiano l’arresto e multe elevate.

    Tuttavia, ci sono associazioni culturali e professionisti del settore che cercano di fare una corretta informazione riguardo a questa e altre razze considerate erroneamente aggressive, sensibilizzando l’opinione pubblica che spesso ha un’immagine distorta, dovuta a disinformazione e pregiudizi diffusi, che tolgono ogni responsabilità ai proprietari che decidono di adottare un American Pitbull Terrier per moda o per soddisfare un proprio gusto estetico.

    Scelte superficiali e pericolose che portano a episodi di aggressione e incrementano gli abbandoni.

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    Caratteristiche fisiche dell’American Pitbull Terrier

    L’American Pitbull Terrier è un cane di taglia media atletico e potente, con corporatura solida, muscolatura ben definita e pelo corto.

    Fondamentale la corretta proporzione tra peso e altezza e il temperamento equilibrato, interessato a ciò che lo circonda.

    ADBA e UKC hanno propri standard di razza relativi all’American Pitbull Terrier: la prima predilige cani con temperamento combattivo, molto resistenti, snelli e meno tarchiati, ma con ossatura pesante, parte anteriore solida e parte posteriore leggera ed elastica.

    Rispetto all’American Staffordshire Terrier, c’è una differenza di proporzioni, il Pitbull appare più longilineo e agile rispetto al robusto Amstaff.

    Quest’ultimo ha infatti una maggior ampiezza della base cranica, canna nasale più corta e muscoli della mandibola molto profondi e pronunciati.

    Un’altra differenza è nel colore del tartufo: mentre nel Pitbull è ammesso di qualsiasi tipo, nell’Amstaff è ammesso solo se nero.

    Taglia e peso

    I maschi, di solito, pesano fra i 15,9 e i 27,2 kg, mentre le femmine tra i 13,6 e i 22,7 kg.

    L’altezza al garrese oscilla tra i 45-53 cm nei maschi e 43-50 cm nelle femmine.

    Morfologia dell’American Pitbull Terrier

    Testa e muso

    La testa dell’American Pitbull Terrier è ben cesellata, di media lunghezza, con cranio ampio, leggermente arrotondato, profondo e largo tra le orecchie, ma proporzionato al corpo.

    Vista di fronte, la testa ha la forma di un cuneo largo e smussato.

    Visti lateralmente, il cranio e il muso sono paralleli tra loro e uniti da uno stop ben definito e moderatamente profondo.

    I muscoli delle guance sono prominenti, ma privi di rughe.

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    Quando il cane è concentrato, si formano delle rughe sulla fronte, che conferiscono all’American Pitbull Terrier la sua espressione unica.

    Il muso è largo e profondo, con mascella inferiore ben sviluppata e ampia.

    Ha denti bianchi equidistanti che si incontrano con una chiusura a forbice, mentre il tartufo è grande, con narici larghe e aperte, e può essere di qualsiasi colore.

    Gli occhi sono di media grandezza, ben distanziati e bassi sul cranio, ellittici se visti frontalmente, triangolari se visto di lato.

    Tutti i colori sono ugualmente accettabili, tranne l’azzurro e il blu.

    Le orecchie sono di taglia da piccola a media, attaccate alte, e possono essere naturali o tagliate (nei paesi in cui questa pratica è legale).

    Corpo e arti

    Il collo è di moderata lunghezza e muscoloso, con la pelle tesa e senza giogaia;

    Le scapole sono muscolose e ben inclinate, e le zampe anteriori sono forti e muscolose, con i gomiti posizionati vicino al corpo.

    Viste di fronte, sono moderatamente distanziati e perpendicolari al suolo.

    Il torace è profondo e moderatamente largo, mentre la schiena è forte e salda.

    Il rene è corto, muscoloso e leggermente arcuato alla sommità della groppa, leggermente inclinata verso il basso.

    Gli arti posteriori sono forti, muscolosi e moderatamente larghi.

    Visto di profilo, il garretto è ben angolato e i metatarsi sono ben discesi e perpendicolari al terreno.

    I piedi sono rotondi, proporzionati alla taglia del cane, ben arcuati e serrati, con cuscinetti duri e resistenti.

    La coda relativamente corta è attaccata bassa, spessa alla base e si assottiglia in punta.

    Quando il cane è eccitato, la coda può essere portata in posizione sollevata, ma mai arrotolata sul dorso.

    Il taglio della coda e il taglio delle orecchie in America sono legali e ammessi negli standard di razza.

    Mantello

    Il pelo dell’American Pitbull Terrier è lucido e liscio, fitto e moderatamente rigido al tatto.

    Qualsiasi colore, motivo o combinazione di colori è accettabile, ad eccezione del merle.

    Durante la muta stagionale potrebbe essere necessario spazzolarlo con più frequenza per eliminare i peli morti e mantenere sano il mantello.

    Andatura

    La sua andatura è disinvolta e fiduciosa, al trotto è senza sforzo, fluida, potente e ben coordinata, mostrando un buon allungo davanti e una buona spinta dietro.

    Carattere del cane American Pitbull Terrier

    È un cane energico, leale e docile, se educato con coerenza e fermezza da parte di un proprietario esperto, paziente e affettuoso.

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    Diventa amichevole anche con gli estranei e trasmette gioia di vivere a chi è determinato a prendersene cura in maniera adeguata, rispettando le sue esigenze di vita, il bisogno di attività fisica, di stare all’aria aperta, facendo lunghe passeggiate e coinvolgendolo in giochi stimolanti, che divertono molto ogni cane.

    Per chi invece è interessato a competizioni e agonismo, sappia che l’American Pitbull Terrier continua a dimostrare un grande adattamento in diverse discipline quali Obedience, Tracking, Agility, Lure Coursing.

    Cure e prevenzione delle patologie

    Educazione e corretta socializzazione

    L’educazione, l’inibizione del morso, la corretta socializzazione iniziate da cuccioli permettono di far crescere soggetti equilibrati già in allevamento.

    Dopo l’adozione, è essenziale proseguire in tal senso, impostando un corretto e coerente comportamento dei familiari, tenuti a trattare con rispetto il nuovo arrivato.

    Se ci sono bambini molto piccoli, è importante che ci sia un adulto a vigilare e insegnare loro il giusto approccio verso un cane così forte e muscoloso e magari un po’ irruento, anche se ben educato.

    È necessario imparare ad osservare il proprio cane anche fuori di casa, in modo da riconoscere i segnali che precedono un atto di aggressione, come una morsicatura.

    A questo riguardo è importante non sottovalutare i comportamenti di minaccia: non solo il ringhiare, ma il fissare negli occhi mantenendo una postura rigida con un’espressione tesa del muso, sollevare il labbro per mostrare i denti.

    Grave errore è la punizione fisica: il cane impara così che la violenza è il criterio con cui si comunica in famiglia e reagirà in modo aggressivo a stimoli che lui percepisce come minaccia per la propria incolumità o quella del proprietario o per competitività nei confronti di oggetti che gli vengono sottratti (la ciotola o il cibo, un giocattolo) o se invece vuole ottenere qualcosa.

    Userà la sua forza non verso chi lo punisce, perché ne ha paura, ma su soggetti più deboli che non hanno abbastanza forza per picchiarlo.

    L’aggressività contro altri cani

    Durante il gioco con altri cani è necessario non abbassare la guardia, soprattutto se ci sono segnali premonitori di una potenziale aggressività intraspecifica, tra soggetti della stessa specie (cane-cane), perché potrebbe non cogliere segnali di pacificazione.

    Quindi, non esistono razze aggressive, ma ogni cane ha una determinata indole, un potenziale reattivo che è una variabile anche all’interno di una stessa razza.

    L’aggressività del cane deriva da una combinazione di elementi che vedono coinvolti: istinto naturale; genetica; pulsione aggressiva (propensione a manifestare comportamenti di aggressione) variabile da soggetto a soggetto (e diversa dall’istinto predatorio); sesso; esperienze pregresse e ambiente in cui è cresciuto.

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    Prevenzione e patologie

    Oltre alla regolare profilassi vaccinale e antiparassitaria, è consigliabile un occhio di riguardo alle orecchie.

    Queste devono essere ispezionate con regolarità e pulite con prodotti specifici consigliati dal Medico veterinario di fiducia.

    Da non dimenticare anche l’igiene dentale quotidiana per prevenire malattie gengivali.

    Tra le patologie ereditarie cui può essere soggetto, ma che allevatori certificati prevengono, vi sono:

    È una razza che gode di buona salute attraverso le cure quotidiane e una dieta equilibrata con materie prime di qualità e può vivere in media 12-14 anni.

    Curiosità sull’American Pitbull Terrier

    I Pitbull sfruttati nei combattimenti clandestini hanno vissuto un inferno di violenza, addestrati all’aggressività e alla ferocia attraverso condizioni di clausura, privati del cibo e feriti per aumentarne la resistenza fisica al dolore.

    Trasformati in armi cariche, devono essere sottoposti a un lungo processo di rieducazione e riabilitazione e non tutti raggiungono una buona riuscita.

    Molti soggetti abbandonati o sequestrati alla criminalità, riescono però ad essere riabilitati grazie ad un programma sistematico di socializzazione e addestramento canino studiati ad hoc sul singolo esemplare, realizzati da un veterinario comportamentalista in collaborazione con educatore ed istruttori cinofili esperti, oltre ai volontari delle associazioni che si occupano di animali abbandonati.

    Di questi ultimi un esempio è Rosana Sullivan, che scoprendo la bontà e la lealtà di questi cani abbandonati nei rifugi, ha poi scritto e diretto il cortometraggio d’animazione Kitbull.

    Prodotto da Pixar e distribuito da Disney, candidato all’Oscar nel 2020, ha sensibilizzato molto l’opinione pubblica.

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