Pulli del canarino: dalla schiusa all’uscita dal nido

Cosa fare e cosa non fare dopo che i pulli del canarino escono dal guscio? Vediamo insieme come gestire i diversi momenti del loro sviluppo fino alla loro uscita dal nido.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

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Dalla deposizione dell’ultimo uovo alla schiusa dei pulli del canarino passano circa 13-14 giorni.

I canarini iniziano a covare le uova alla deposizione dell’ultimo uovo (al massimo del penultimo) per ottenere una schiusa contemporanea dei pulli e non rischiare ritardi di crescita o la morte per insufficiente nutrizione dei più piccoli della nidiata.

Come si alimentano i pulli del canarino?

Nelle prime 12 ore i pulli del canarino non si nutrono perché devono ancora finire di riassorbire a livello intestinale i residui del tuorlo che li ha nutriti per tutta la crescita nell’uovo.

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Le prime ore di vita fuori dal guscio serviranno loro per asciugarsi, riscaldarsi sotto le ali della mamma, fare i primi piccoli movimenti nel nido, irrobustire e stiracchiare i muscoli del collo, fondamentali per poter rizzare prontamente la testa in direzione del becco del genitore che li deve nutrire, da ora fino al 14 giorno di età circa, nel nido.

In genere le prime imbeccate saranno a cura della femmina, che si premurerà anche di eliminare eventuali residui di guscio rimasti nel nido, uova non fertili, deiezioni dei pulli.

Il maschio subentrerà nelle imbeccate nei giorni seguenti, dapprima occasionalmente, poi via via in modo sempre più importante per aiutare la mamma a nutrire i famelici piccoli.

Attenzione all’alimentazione dei genitori

Dalla schiusa allo svezzamento fuori dal nido saranno sempre i genitori a imbeccare i pulli, è dunque importante fornire loro una dieta appropriata: semi di buona qualità, pastoncino all’uovo, semi cotti, settimanalmente un pezzetto di uovo sodo che deve essere consumato in breve tempo.

Alcuni allevatori usano fornire per tutto il periodo della riproduzione verdura, erbe di campo e frutta, in modica quantità e variata ogni giorno per evitare disordini alimentari nei piccoli.

Altri invece sconsigliano espressamente l’utilizzo di grit (composto utile per la digestione e fonte di calcio) e alimenti freschi vegetali per almeno 10 giorni dalla schiusa per non rischiare fermentazioni anomale nell’intestino dei pulli alimentati dai genitori.

Altri accorgimenti utili per i pulli del canarino

Meglio evitare in generale i bagnetti per i primi giorni dopo la schiusa, quando sono ancora nudi e con gli occhi chiusi.

I pulli iniziano a impiumarsi tra il 10 e il 17 giorno dopo la schiusa.

Se la femmina con le piume troppo bagnate entra nel nido, rischia di raffreddarli o portare troppa umidità.

Meglio dunque rimandare per almeno la prima settimana il bagno, controllando meticolosamente il microclima ambientale per fornire il maggior comfort possibile a genitori e piccoli.

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Non disturbare la coppia, eseguire le pulizie necessarie rapidamente, senza toccare il nido.

I pulli possono essere agevolmente osservati quando la femmina esce per nutrirsi o procurare il cibo per l’imbeccata.

Bisogna controllare scrupolosamente i posatoi, i cassetti e i fondi delle gabbie e naturalmente i suoi abitanti.

Con l’inizio della bella stagione possono infatti proliferare parassiti come ad esempio gli acari rossi, che si infiltrano nel materiale del nido e soprattutto di notte si nutrono sui pulli e sugli adulti.

L’involo ovvero l’uscita dal nido

Attorno al 15 giorno dalla schiusa i novelli iniziano ad uscire dal nido, per periodi sempre più prolungati, rientrando nel vecchio e stretto nido solo per dormire.

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In questo periodo è il maschio a occuparsi quasi totalmente dello svezzamento e dell’educazione dei piccoli, che imparano a beccare dalle mangiatoie, a rispettare l’ordine gerarchico del posatoio, a volare e atterrare in modo sicuro.

Attorno al 25 giorno di età la femmina potrebbe voler iniziare una nuova covata, si disinteressa dei piccoli e il maschio deve concludere da solo lo svezzamento fino al 35 giorno di età.

Per chi lascia volare liberi i canarini in una stanza, il periodo dello svezzamento diventa anche momento di primi voli ed esplorazioni, in una stanza sicura, ricca di posatoi e rifugi, magari non troppo grande per non disorientarsi o ferirsi sotto la guida dei genitori.

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