Lo struzzo, un animale da record

Lo struzzo è un uccello che non vola, ma è capace di correre velocissimo. Vediamo di conoscere meglio altre sue interessanti caratteristiche.

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

lo struzzo maschio e femmina
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Non tutti gli uccelli volano, nonostante la presenza di ali e o struzzo è uno di questi uccelli.

A causa della sua la stazza e la conformazione anatomica lo struzzo infatti usa la corsa per spostarsi o sfuggire ai nemici.

Lo struzzo, un uccello da record

Il suo peso è ragguardevole e può raggiungere i 150 kg, così pure l’altezza: alcuni soggetti sono alti 2 metri.

Le sue uova sono grandi quanto 20 uova di gallina e in media pesano dagli 800 grammi a 1 kg.

Lo struzzo può vivere fino a circa 50-60 anni.

Nella corsa può raggiungere, con le sue zampe muscolose e poderose, i 60 km/h.

Habitat naturale dello struzzo

Il continente africano è il suo luogo di origine, ma è stato introdotto dall’uomo anche in Europa e Oceania.

Si adatta bene a vivere nelle steppe o nelle pianure erbose, con clima caldo, semi desertico.

Lo struzzo necessita di vegetazione abbondante per nutrirsi e di spazi aperti per potersi muovere senza difficoltà e soprattutto per sfuggire ai predatori sfruttando prima di tutto la sua abilità nella corsa.

Solo come seconda scelta lo struzzo utilizza la sua formidabile arma ovvero le zampe per calciare con forza gli aggressori.

lo struzzo

Dove può vivere in cattività

Anche in cattività parchi, zoo o allevamenti va sempre considerata questa sua necessità.

Il recinto dove far vivere lo struzzo in modo adeguato deve avere un terreno ben drenato ma privo di ciottoli, che possono essere facilmente ingeriti.

Lo spazio a lui dedicato deve essere fornito di zone d’ombra e ripari per la pioggia o altre intemperie, mangiatoie per il fieno o l’erba e abbeveratoi.

Particolare attenzione andrà posta nella recinzione, robusta ma elastica e in grado di sopportare eventuali urti.

Molti allevamenti preferiscono infatti utilizzare pali in castagno.

Anche l’ampiezza è importante, almeno 2 metri, per consentire agli uccelli in corsa di poter girare e tornare indietro, e ovviamente una adeguata lunghezza del recinto.

Anatomia e adattamento

Il becco è corto ma potente, di un pallido color carnicino, ottimo però per afferrare e strappare le foglie o le erbe di cui si nutre.

La colorazione grigia della femmina rende decisamente mimetico il suo voluminoso corpo.

Abbassando il capo verso in suolo ciò la aiuta a rendersi meno visibile a eventuali predatori, assomigliando a una roccia o un cespuglio, proteggendo meglio la covata o la prole.

Così pure il guscio delle uova è di colore giallino o bianco sporco, che ben si mimetizza con il terreno sabbioso.

La deposizione delle uova avviene a terra in buche scavate dalla femmina (altre informazioni sulla riproduzione dello struzzo le trovi QUI)

lo struzzo verticale

Gli occhi grandi e laterali aiutano lo struzzo a scorgere pericoli a grande distanza, insieme al lungo collo che permette un’osservazione del territori da una ragguardevole altezza.

Le lunghe ciglia proteggono gli occhi dalla sabbia o dal il vento della savana.

Anche il piede è particolare. Lo struzzo possiede infatti solo 2 dita: uno più lungo dotato di unghia, fondamentale per la corsa e la difesa, e uno più corto, importante per mantenere un corretto equilibrio.

Le zampe infine, sono ricoperte da una pelle robusta e spessa che protegge da insulti e ferite, non è ricoperta da piume, per non surriscaldare in modo eccessivo l’arto durante la corsa.

Alimentazione dello struzzo

Gli struzzi sono fondamentalmente erbivori: erbe, foglie, gemme sono la base del loro pasto, ma non disdegnano anche piccoli invertebrati, semi, frutti.

Non triturano il cibo con il becco, ma ingoiano i bocconi interi.

Un grosso problema negli allevamenti è infatti la pica, problema comportamentale che vede l’ingestione di elementi inerti, sassi, terra, oggetti di piccole dimensioni.

La digestione dei cibi avviene nel potente stomaco muscolare, aiutato come in altri uccelli, da piccoli sassolini ingeriti appositamente.

Fondamentale la possibilità di accedere ad acqua fresca pulita: uno struzzo in media consuma 10 litri di acqua al giorno.

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