Come tutte le altre specie animali anche il ratto da compagnia può essere infestato da diversi tipi di parassiti esterni, come pulci e zecche, che possono creare diversi fastidi.
Il problema però è di solito risolvibile, basta essere informati sulla questione e affrontarla il prima possibile.
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Da dove arrivano i parassiti esterni nel ratto domestico?
Al momento dell’acquisto o dell’adozione il ratto potrebbe già essere infestato accidentalmente dagli ectoparassiti perché venuto in contatto con gli stessi in allevamento o presso il negozio o il locale di stallo.
Qualunque ambiente in cui siano presenti numerosi animali è infatti potenzialmente a rischio in tal senso.
Per questo motivo suggeriamo di rivolgersi sempre ad allevatori, esercizi commerciali, privati o associazioni che possano garantire elevati standard sanitari e di benessere degli animali ospitati.
L’infestazione da ectoparassiti, però, potrebbe avvenire anche in un momento successivo, anche in casa, soprattutto se al suo interno sono già presenti dei pets (ad esempio altri ratti, roditori, cani o gatti).
Controllare con attenzione la presenza di eventuali ectoparassiti
Non sempre la presenza di ectoparassiti sulla cute o in mezzo al pelo è facilmente rilevabile a prima vista.
Nel caso di infestazioni lievi l’animale inoltre potrebbe non presentare segni clinici evidenti.
Osserviamoli comunque bene e con attenzione.
Sono dei campanelli di allarme importanti il pelo in brutte condizioni, alopecia, arrossamento della cute, croste o ferite da grattamento .
Dopo aver scelto e portato a casa il nostro ratto da compagnia è sempre consigliabile condurlo da un veterinario esperto in animali non convenzionali.
Durante una visita generale, verificherà anche la presenza o meno di ectoparassiti che potrebbero essere sfuggiti alla vostra osservazione.
Gli ectoparassiti più comuni nei ratti da compagnia
Quali sono gli ectoparassiti che più facilmente potrebbero infestare il nostro ratto? Scopriamoli insieme.
Acari
Tutti gli acari elencati non sono specifici ed esclusivi del ratto e quindi possono provenire da altre specie animali presenti nello stesso ambiente.
Acari piccolissimi
Tra gli acari che potremmo trovare in mezzo alla pelliccia del ratto citiamo in primo luogo Myobia musculi e Myocoptes musculinus e, meno comuni ma comunque frequenti, due specie di Radfordia.
Questi piccolissimi acari (misurano tra 0,1 e 0,5 mm) possono essere rinvenuti alla base della pelliccia a contatto con la pelle.
La loro presenza può causare prurito, caduta del pelo, irritazione e ispessimento della cute.
Questi artropodi vivono esclusivamente sull’ospite e la trasmissione avviene solitamente per contatto diretto (vicinanza o convivenza tra due animali).
L’acaro tropicale del ratto
Un altro acaro di superficie piuttosto comune e un po’ più grandicello è Ornithonyssus bacoti, che può misurare fino a 1 mm di lunghezza.
Noto anche come “acaro tropicale del ratto”, si nutre del sangue dell’animale e la sua presenza può causare prurito, irritazione e, nelle infestazioni gravi, anemia.
A differenza dei precedenti, una volta che si è nutrito abbandona l’ospite pertanto può essere ritrovato nell’ambiente, ad esempio all’interno della gabbia.
Gli “acari scavatori”
Esistono anche diverse specie di “acari scavatori” come Trixacarus, Notoedres e Sarcoptes.
Causano intenso prurito e formazione di croste e verruche molto evidenti sul corpo, sul naso e sul padiglione auricolare dell’animale.
Pulci
Esistono diverse specie di pulce caratteristiche del ratto e dei roditori selvatici (ad esempio Xenopsylla e Nosopsyllus), ma molto più comunemente il ratto domestico viene infestato dalle pulci del cane e del gatto (Ctenocephalides felis).
Anche le pulci causano prurito e irritazione della cute e in caso di infestazioni massive possono provocare anemia.
Le pulci sono facilmente visibili a occhio nudo: è sufficiente spostare il pelo per vederle correre via.
Possono anche essere rinvenute le loro feci, sotto forma di una polverina brunastra in mezzo al pelo.
Le uova delle pulci cadono dall’animale e si disperdono nell’ambiente.
Qui si trasformano prima in larve, poi in pupe ed infinie in pulci adulte pronte per salire nuovamente sull’ospite.
Di conseguenza, anche l’ambiente può diventare un serbatoio per una nuova reinfestazione.
Pidocchi
Pidocchi del genere Polyplax possono essere rinvenuti sui ratti e causare prurito e anemia, soprattutto in soggetti molto giovani oppure anziani e debilitati.
Zecche
A meno che il ratto non viva all’esterno, magari in una grande gabbia in giardino, l’infestazione da zecche è piuttosto infrequente.
Questo a meno che le zecche in questione non provengano da altri animali conviventi che abbiano accesso all’esterno, come ad esempio cane e gatto.
La zecca penetra la cute dell’animale con il proprio rostro per nutrirsi di sangue per poi staccarsi naturalmente al termine del pasto e, nel caso della femmina, deporre centinaia di uova.
È importante ricordare che le zecche possono essere vettori di altre patologie.
Nnel caso di infestazione massiva possono causare anche anemia e la puntura può provocare irritazione cutanea locale.
Come comportarsi in caso di pulci, zecche e altri parassiti esterni nel ratto domestico?
Segni clinici come prurito, irritazione cutanea, caduta del pelo o formazione di croste fanno pensare immediatamente alla presenza di ectoparassiti, ma nel caso di infestazioni lievi l’animale potrebbe non presentare alcun problema o disagio.
In caso di sospetto, come detto in precedenza, bisogna rivolgersi al veterinario il quale visiterà l’animale e verificherà la presenza o meno di parassiti.
Prescriverà poi, se del caso, un prodotto idoneo al tipo di parassita, ma soprattutto compatibile con la specie animale.
Bisogna in ogni caso evitare di eseguire trattamenti arbitrari, poiché l’impiego della molecola o del dosaggio sbagliato potrebbe causare gravi danni al ratto, fino anche alla morte.
Oltre all’animale infestato potrebbe rendersi necessario, sempre dietro indicazione del veterinario curante, il trattamento anche degli altri animali conviventi e la disinfezione e sanificazione della gabbia, della lettiera, dei giochi e dell’ambiente circostante per evitare reinfestazioni.