È una rondine o un rondone? Nei cieli tardo primaverili ed estivi, soprattutto in città, la mattina o la sera fino all’imbrunire si sente un vociare stridente e prolungato.
Piccole sagome scure con ali a punta sfrecciano in perenne caccia di zanzare e piccoli insetti.
Sono quasi certamente rondoni, che rispetto alle rondini preferiscono vivere nei centri abitati, dove trovano rifugio.
Il rondone è un uccello migratore appartenenti alla famiglia degli Apodidi.
Il suo nome scientifico è Apus apus, che significa senza piede, ma vedremo che non è affatto così.
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Come riconoscere il rondone
Il piumaggio è uniformemente nero, ad eccezione di una macchia bianca sotto la gola.
Occhi e zampe nere, con unghie corte ma robuste, importantissime per potersi appollaiare sui muri o su appigli a strapiombo a parecchi metri da terra.
Il piede del rondone è molto particolare: le 4 dita sono costituite solo da 1 falange e dall’artiglio.
In tal modo la chiusura a tenaglia risulta particolarmente forte e tenace, fondamentale per permettere all’uccello di potersi posare sui nidi o su pareti scoscese senza perdere l’equilibrio.
Le zampe corte e le lunghissime ali impediscono la ripresa del volo se malauguratamente cade a terra.
L’apertura alare è di circa 38-44 cm, il corpo (da testa a coda) misura circa 18 cm.
Il peso medio si aggira sui 50 grammi.
Il rondone vive la maggior parte della sua vita in volo: mangia, si accoppia, talvolta addirittura riposa e dorme.
Può raggiungere velocità elevate paragonabili solo a quelle dei falchi (160-220 km/h) ed è abilissimo in virate, cabrate, picchiate.
Secondo studi sulla biologia di questi uccelli si è stimato che possano vivere anche 20 anni.
La riproduzione del rondone
In primavera i rondoni raggiungono i siti di riproduzione in Europa e in Asia.
Qui costruiscono il nido a coppa in cavità naturali di alberi o sotto cornicioni e grondaie.
La femmina depone 2 o 3 uova bianche, lunghe circa 1 cm e le cova insieme al maschio per 19-20 giorni.
I piccoli sono allevati per 40 giorni da entrambi i genitori, fino all’involo, quando saranno in grado di cacciare da soli i numerosi insetti di cui si nutrono.
Talvolta i giovani anche se non sono ancora pronti al volo si affacciano pericolosamente al bordo del nido e cadono al suolo.
In questo caso, se non è possibile riposizionarlo nel suo nido (talvolta in punti veramente inaccessibili) va soccorso e portato a un centro Cras più vicino.
Se non è possibile deve essere nutrito, alimentato fino a che non abbia raggiunto l’età e l’allenamento adeguato per la liberazione.
Alla fine dell’estate i rondoni si riuniscono in gruppi e iniziano la migrazione verso i siti di svernamento, ovvero centro-sud Africa.