Quali sono le città che operano al meglio contro l’abbandono delle deiezioni canine per le strade e parchi cittadini? A rispondere ci ha pensato la società di petfood britannica tail.com, che a questo proposito, ha effettuato un’indagine nelle città considerate più dog-friendly nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Europa per vedere quali norme e regolamenti regolano la presenza dei i cani negli spazi pubblici e chi gestisce meglio il problema dell’igiene.
L’indagine ha valutato, per ogni città, otto parametri, a ciascuno dei quali è stato attribuito un punteggio massimo di 10 punti, per stilare una classifica delle città che operano meglio contro la fecalizzazione urbana.
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Napoli sarebbe la città europea che fa di più contro l’abbandono delle deiezioni canine
In base a questa indagine, nell’Europa continentale la città più attenta è risultata essere Napoli, che ha totalizzato 56 punti su un massimo di 80.
Per gli estensori dell’indagine, questo risultato sarebbe dovuto soprattutto al limitato numero di cani presenti in città (stimato in circa 112.623 unità), all’elevato numero di parchi (36) e all’entità della sanzione prevista per l’abbandono delle deiezioni (500 euro).
In fondo alla classifica si trova Vienna, con 42 punti, città in cui sarebbero presenti ben 68 parchi, ma che vanno suddivisi tra i 641.000 cani presenti (il che porta a una densità di cani per parco pari a quasi 9.500), e che prevede multe di soli 50 euro.
I fattori considerati per la classificazione delle città sono stati:
- Numero di cani in città;
- Presenza di multe per la mancata raccolta delle deiezioni canine;
- Facilità di segnalazione della mancata raccolta delle deiezioni canine;
- Ammontare della multa per la mancata raccolta delle deiezioni canine;
- Numero di parchi pubblici;
- Numero di cani per parco;
- Quantità stimata di deiezioni canine prodotte al giorno;
- Presenza di ulteriori norme che regolano le passeggiate con il cane.
Indagine presenta alcuni punti critici
L’indagine, benché sicuramente lusingante per la presenza di Napoli in testa alla classifica europea, presenta diversi punti critici, a cominciare dal fatto che non esiste un rapporto diretto tra entità della sanzione e “civiltà” dei cittadini (Barcellona e Madrid prevedono addirittura sanzioni di 1.500 euro per l’abbandono delle deiezioni), che non tutti i cani sono registrati in anagrafe e che quindi il loro numero può essere sottostimato, e che il numero di parchi, se non è collegato alla loro estensione, è un dato praticamente inutile per calcolare la presunta densità canina per parco.
Inoltre, la presenza di sanzioni non significa che queste siano poi davvero emesse, per cui forse sarebbe stato interessante valutare quante multe per abbandono di deiezioni vengono effettivamente elevate nelle diverse città, in rapporto al numero di animali.
Altro aspetto per lo meno dubbioso è il calcolo della quantità di feci giornaliera prodotta dai cani, basato unicamente sul numero di cani, ma in realtà fortemente legato alla taglia degli animali, oltre al fatto che non vi è nessuna stima delle quantità che effettivamente vengono abbandonate sulle strade e sui marciapiedi.
Si tratta dunque di uno studio che, per come è formulato, non può essere considerato veramente attendibile, ma che presenta alcuni spunti interessanti da approfondire, magari ricorrendo a fonti di informazione con dati più utilizzabili.