Forasacchi e conigli: un fastidioso problema anche per loro

Quello del forasacco è un problema che i proprietari di cani, e in misura minore di gatti, conoscono molto bene… e i proprietari di conigli?

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La stagione estiva, per i nostri animali domestici tra cui i conigli, porta con sé un piccolo grande problema, quello dei fastidi procurati dalle reste di graminacee, comunemente dette “forasacchi”.

Sono pochi i cani di proprietà che, almeno una volta nella vita, non abbiano fatto la spiacevole esperienza di riportare a casa un forasacco e anche i gatti, sebbene con minore frequenza, non possono considerarsi al sicuro.

Di conigli e forasacchi, però, si parla molto meno spesso… come mai?

Cosa sono i forasacchi?

I forasacchi sono spighette prodotte da varie specie di graminacee selvatiche, comuni ovunque cresca un po’ di erba: non solo in campagna ma anche nei parchi cittadini e lungo i marciapiedi delle strade è possibile incontrarli.

All’inizio delle primavera la resta è ancora verde e saldamente attaccata all’essenza erbacea che l’ha generata ma verso la fine della stagione e in estate diventa gialla, si separa facilmente dalla pianta e può essere spostata anche dal vento, magari col favore del taglio dell’erba che viene effettuato nei giardini e nelle aree verdi.

Accade così che i forasacchi, presenti nelle campagne, nei prati e nei giardini, dotati di piccolissimi peli ad effetto velcro rimangono impigliati in mezzo al mantello dei nostri amici per poi introdursi nel corpo attraverso le aperture naturali (come orecchie, occhi, narici e genitali) oppure raggiungere la cute e, grazie ad una punta molto dura e una forma affusolata, penetrano di prepotenza.

Nei cani il problema è veramente notevole in quanto molti soggetti, in capo a una sola stagione, finiscono dal veterinario anche numerose volte per l’estrazione di questi corpi estranei.

Forasacchi e conigli: dove e come?

Come abbiamo accennato in precedenza, nel coniglio si parla molto poco di forasacchi, dal momento che non sono un problema frequente… almeno non per tutti.

Un forasacco non compare dal nulla, pertanto un coniglio ha tre modalità principali per entrare in contatto con la fastidiosa resta di graminacea:

  • durante la passeggiata (per quei soggetti che vengono portati in giro con il guinzaglio al di fuori dell’abitazione);
  • durante la permanenza in giardino;
  • in campagna all’interno di un recinto oppure attraverso il fieno usato per l’alimentazione.

Nei primi due casi il forasacco può rimanere impigliato al pelo oppure penetrare direttamente nel condotto uditivo, all’interno delle palpebre o delle narici, ancor più facilmente in caso di erba alta in mezzo alla quale è molto divertente correre e saltare.

Per i conigli che vivono in casa il rischio è ovviamente più basso: a fronte dello svantaggio di non poter vivere all’aria aperta vi è, per lo meno, un rischio molto basso per quel che riguarda i forasacchi… a meno che non arrivino in casa per altre vie!

Il fieno acquistato presso i negozi di animali di solito ne è privo, infatti molto raramente si trovano reste di graminacee all’interno della confezione, mentre quello in balle prodotto per l’alimentazione degli animali ad uso zootecnico ne è spesso pieno, quindi ci vuole un po’ di attenzione in più.

Nel prossimo articolo andremo a vedere quali sono i danni da forasacchi nel coniglio e come comportarsi!

Tempo d’estate, tempo di forasacchi: quali consigli seguire?

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