Plumofagia o pica delle piume: perché le galline si strappano le penne?

La pica delle piume e il cannibalismo sono un problema purtroppo abbastanza diffuso tra le galline. Di cosa si tratta e come si può prevenire?

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A cura di: Dott.ssa Elena Ghelfi

plumofagia
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Un problema che può sorgere nel pollaio o anche solo in due galline tenute per ornamentali o compagnia è la plumofagia o pica delle piume.

Le galline presentano mancanza di piume su collo, dorso o zona cloacale. Se le aggressioni da parte delle compagne persistono, si può arrivare anche alla morte delle galline beccate per ferite, scarsa nutrizione, infezioni o addirittura cannibalismo da parte delle altre galline aggressive.

La competizione è una della cause di plumofagia

Una delle cause scatenanti questo comportamento aberrante è il sovraffollamento, la detenzione in spazi angusti, la carenza di mangiatoie, in pratica: la continua competizione tra polli.

Per ridurre le stress e minimizzare le zuffe è indispensabile fornire un pascolo ampio e diversificato alle galline, in cui possano trovare rifugi e ombra (arbusti e alberi), cibo gustoso e vario da procacciarsi autonomamente (erbe prative, insetti, cavallette, lombrichi), disponibilità di diverse mangiatoie e abbeveratoi (in modo da ridurre la competizione per le risorse), disponibilità di nidi per deporre le uova.

Distrazioni e cure

Un trucco efficace per distrarre le galline dedite alla plumofagia delle compagne è quello di proporre loro mazzetti di verdure appesi in vari punti del recinto in rastrelliere o legati a mazzetti, posti a circa 1 metro di altezza dal suolo, in modo che per cibarsene debbano fare un po’ di esercizio e ingegnarsi a come raggiungerlo con piccoli balzi (le galline non volano).

Le compagne ferite devono essere allontanate e curate disinfettando le lesioni. Utile fornire anche distrazioni giocose come un’altalena o rami su cui appollaiarsi, per favorire il movimento e ridurre stress e noia.

Plumofagia: un comportamento che può dilagare nel pollaio

Può capitare che a iniziare il comportamento sia solo una gallina, magari la più vivace e dominante, ma per imitazione il comportamento può poi dilagare nel pollaio con evidenti risvolti negativi.

Le galline vengono ripetutamente beccate su collo, testa, dorso, zona anale fino a casi estremi di ferite profonde o addirittura eviscerazione e quindi morte del soggetto.

Ordine di beccata

Un comportamento normale e autolimitante è l’aggressione delle nuove galline da parte di quelle più anziane in caso di nuove introduzioni: entro poche settimane l’ordine gerarchico deve essere ristabilito senza ferite o conseguenze per le novelle.

Diverso è il caso in cui alcune galline più deboli vengano continuamente vessate dalle dominanti impedendo così l’accesso alle mangiatoie ferendole ripetutamente col becco.

Se questo dovesse capitare, occorre isolare la gallina eccessivamente aggressiva.

Alimentazione equilibrata gioca un ruolo nella plumofagia

Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante: carenza di nutrimenti spinge le galline a cercare le proteine contenute nelle piume. Vanno evitate quindi diete troppo ricche in mais, preferendo avena, riso, verdure e fibre.

Una pratica piuttosto dolorosa e altri trucchi più rispettosi

In grandi allevamenti per ridurre la pica e le perdite di animali per cannibalismo attuano ancora oggi una pratica piuttosto invalidante e dolorosa che è il debeccaggio, ovvero l’accorciamento del becco in modo da ridurre la capacità di poter infierire col becco.

Questa pratica è sempre meno eseguita: occorre manualità, tempi di applicazione precisi (meglio non eseguirla in adulti), comunque non scevra di rischi e dolorosa anche dopo parecchi giorni dall’esecuzione.

È da preferire quindi mettere in atto tutti gli espedienti utili per prevenire il fenomeno con spazi adeguati, ambiente vario e ricco di distrazioni, alimentazione corretta, giochi o soluzioni che impegnino mentalmente e fisicamente le galline.

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