Tartarughe e patologie respiratorie: sintomi e segnali da non sottovalutare

Gli habitat dei cheloni in cattività sono in genere terraracquari o terrari con riscaldatori adatti che mantengono la temperatura ideale per i vari tipi di animali, a seconda della zona di provenienza e delle esigenze specifiche della specie.

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A cura di: Dott. Kiumars Khadivi-Dinboli

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Può accadere che anche tartarughe e testuggini abbiano patologie respiratorie: a volte può essere un banale raffreddore, ma spesso i sintomi sono segnali da non sottovalutare perché alcune malattie possono essere fatali.

Per tenere un chelone in maniera adeguata è opportuno conoscere l’habitat naturale in cui vive e mantenere temperatura, luce e umidità corrette.

Durante le variazioni climatiche del cambio di stagione, se l’habitat di testuggini e tartarughe non è ben termostatato, vi possono essere continue oscillazioni di temperatura che causano nei soggetti più deboli vari segnali di disturbi respiratori.

Gli habitat dei cheloni in cattività sono in genere terraracquari o terrari con riscaldatori adatti che mantengono la temperatura ideale per i vari tipi di animali, a seconda della zona di provenienza e delle esigenze specifiche della specie.

Nel caso in cui vengano a mancare questi fattori è molto frequente incorrere in patologie respiratorie.

Un errore grossolano che si può compiere è l’assenza di riscaldamento nell’acqua dei terracquari delle tartarughe acquatiche, come anche l’assenza di riscaldamento in terrari per testuggini terrestri.

Anche un eccessivo riscaldamento può essere altrettanto dannoso per gli animali.

Temperature troppo alte possono portare ad una disidratazione cronica e ad un’essicazione e malfunzionamento delle mucose respiratorie.

Temperature troppo basse portano ad un’immunodepressione e di conseguenza una bassa resistenza contro le malattie respiratorie.

L’umidità troppo alta può portare ad un’eccessiva proliferazione di microorganismi nel terrario o terracquario, mentre l’umidità troppo bassa può portare ad un’essicazione delle mucose.

Una scarsa igiene può portare un aumento della carica batterica all’interno dell’habitat ed a una maggiore predisposizione a patologie respiratorie.

I cheloni a livello anatomico non posseggono un diaframma, questo fatto non da l’opportunità agli animali di espellere attraverso la tosse il muco ed il materiale formatosi durante le patologie respiratorie.

Inoltre sia testuggini che tartarughe possono trattenere il fiato per lunghi periodi, e questo porta ad un tardivo riconoscimento dei sintomi respiratori.

Anche uno stato di disagio o di stress possono portare a patologie respiratorie.

A seconda della gravità della patologia i segni clinici che possono mostrare i cheloni a livello respiratorio possono essere più o meno evidenti.

Il segno più grave è la dispnea (respirazione alterata), si può notare che l’animale fatica a respirare e i suoi movimenti respiratori sono più sforzati.

Quello che si può notare è una tendenza a respirare con la testa allungata e leggermente sollevata, a volte possono tenere la bocca aperta. Spesso si possono sentire dei rumori respiratori.

Il flusso nasale o la schiuma alla bocca possono essere presenti o meno a seconda se sono interessate le prime vie respiratorie o meno.

In alcuni casi si può notare dimagrimento, disidratazione, anoressia, letargia (gli animali tendono a cercare zone più fresche e diventano meno attivi, questo per abbassare il metabolismo e poter affrontare meglio l’ipossia presente) ed è frequente che le specie acquatiche manifestino un galleggiamento inclinato.


Se si notano segno respiratori o scoli naso/lacrimali è sempre opportuno sottoporre l’animale ad una visita veterinaria adeguata.

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