Il coniglio si è conquistato negli anni spazi sempre più grandi nel gruppo degli animali da compagnia.
Animale sociale, fortemente territoriale, scavatore e con denti a crescita continua: ce n’è abbastanza per creare malintesi nella convivenza in appartamento.
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LA COMUNICAZIONE NEL CONIGLIO
Come tutti gli animali domestici, il coniglio presenta complesse e numerose modalità di comunicazione intraspecifica.
Modalità però non facilmente comprensibili da parte del proprietario, che spesso le fraintende.
Le possibilità di comunicazione del coniglio prevedono le forme acustiche e il movimento del corpo.
Ad esempio, questi animali battono la zampa posteriore a terra per comunicare allarme oppure minacciare un’aggressione.
Sono in grado di emettere urla di notevole intensità se spaventati o sofferenti. In condizioni di relax, invece, emettono un suono simile alle fusa del gatto, ma emesso con lo strofinio dei denti.
Infine, grattano il terreno, emettono grugniti, sbuffi e soffi. Fondamentale è la comunicazione basata sull’olfatto e sulla produzione di secreti ghiandolari.
Il ruolo delle ghiandole secretorie cutanee è fondamentale per il coniglio in quanto spesso si affida a queste per la comunicazione sociale.
Il coniglio è fortemente territoriale, ha l’abitudine di marcare oggetti e animali. La marcatura avviene con differenti modalità: strofina il mento rilasciando il secreto di ghiandole poste nella zona sottomandibolare e depone urine sugli oggetti.
Naturalmente, quest’ultima modalità è particolarmente sgradita ai proprietari, che spesso consultano il professionista per tentare di risolverla.
Anche la modalità di disperdere random le feci nel territorio ha una funzione marcatrice del territorio.
La femmina marca i coniglietti con i propri feromoni: questa marcatura è così precoce e intensa, che spesso la madre rifiuta di allattare altri piccoli o soggetti manipolati dall’uomo.
Per evitare il rischio di cannibalismo nei confronti dei neonati è quindi bene strofinarli con il pelo presente nel nido e indossando un guanto di lattice.
L’ EVENTUALE CONVIVENZA
I conigli sono certamente animali sociali e prediligono fortemente una vita di gruppo. Ma nel gruppo non è possibile mantenere due maschi interi, se lo spazio a disposizione è limitato.
L’ideale è allevare in coppia una femmina sterilizzata e un maschio castrato. La sterilizzazione della coniglia da compagnia è anche una tutela contro l’elevato rischio di piometra.
La convivenza con cani, gatti e furetti è sicuramente critica. Taluni allevano insieme conigli e cavie: in questo caso il rischio non è dovuto allo stress da vicinanza con predatori naturali, ma al rischio di trasmissione di patogeni.
Fonte: La Settimana Veterinaria