La pododermatite è una patologia della cute che interessa la superficie d’appoggio degli arti, in particolare di quelli posteriori, ed è molto frequente nel coniglio da compagnia.
Si tratta di un problema cronico e progressivo che solitamente evolve nel corso del tempo e può variare in quanto a gravità, da lieve fino a molto severa.
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COME SI MANIFESTA LA PODODERMATITE?
Innanzitutto è bene precisare che, a differenza di molte altre specie da compagnia, la “mano” ed il “piede” del coniglio non sono provvisti di cuscinetti plantari, pertanto la protezione della superficie d’appoggio degli arti è affidata ad uno strato di pelo più o meno folto.
In fase iniziale è possibile osservare solamente il diradamento del pelo che lascia intravedere la cute sottostante ma, con il passare del tempo, questo pelo già messo a dura prova tende a rarefarsi sempre di più fino a scomparire del tutto e a lasciare la pelle completamente scoperta e a diretto a contatto con il suolo, esposta dunque a tutti gli insulti meccanici (ad es. abrasione e compressione) che inevitabilmente porteranno alla comparsa di lesioni ulcerative.
La progressione naturale di questa patologia, quando trascurata, è dunque la seguente: diradamento del pelo, irritazione della cute, desquamazione e formazione di ulcere che tendono ad estendersi ed aggravarsi.
Le lesioni che si vengono a creare nell’area colpita lasciano anche aperta la via all’ingresso dei batteri presenti nell’ambiente, in particolare sul pavimento, sul suolo o nella lettiera, e quindi alla comparsa di infezioni secondarie che complicheranno notevolmente il quadro clinico.
Nei casi più gravi, oltre alla cute potrebbero essere compromessi anche i tessuti sottostanti (tendini ed ossa), rendendo molto spesso irreversibili le lesioni e mettendo a rischio la salute dell’animale, a partire da danni permanenti agli arti fino ad un concreto rischio per la sopravvivenza del coniglio.
Frequentemente questi animali presentano quadri di pododermatite in fase iniziale e quasi del tutto asintomatica tanto che, molto spesso, il proprietario neanche se ne accorge e può capitare che le lievi lesioni rimangano stazionarie anche per lungo tempo.
Alla visita di routine, il veterinario segnalerà il problema e darà dei consigli su come prevenirne o rallentarne l’evoluzione.
ESISTONO DEI FATTORI PREDISPONENTI?
Esistono numerose cause che possono predisporre a questa patologia o favorirne l’insorgenza. Innanzitutto, è necessario precisare che non tutti i conigli possiedono un’adeguata ed abbondante copertura di pelo sulla superficie plantare, e questo è già di per sé un primo fattore predisponente.
Sovrappeso e scarso esercizio fisico (minore afflusso di sangue nella regione interessata), predisposizione di alcune razze e loro incroci, lettiera sporca (maggiore rischio di infezioni ed azione corrosiva delle urine), lettiera inadeguata (ad es. quella per gatti che è molto abrasiva), pavimenti ruvidi, abitudine del coniglio a fare “sgommate” e lesioni plantari sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono all’insorgenza o all’aggravamento della patologia.
COME COMPORTARSI?
La prima regola della prevenzione è conoscere il problema ed evitare (o limitare!) tutti i fattori appena descritti.
Gli arti del coniglio andrebbero osservati con regolarità spostando il pelo e verificando lo stato della cute sottostante, poiché le lesioni iniziano in maniera subdola, generalmente molto tempo prima della comparsa di ulcere importanti.
La superficie plantare degli arti del coniglio beneficia sicuramente di un fondo morbido, per cui una lettiera adeguata (ad es. un abbondante strato di fieno o paglia) può essere utile a prevenire il problema.
La lettiera stessa dovrebbe essere pulita più spesso in caso di bisogno ed è necessario consentire all’animale di muoversi quotidianamente, tenendo sotto controllo anche il peso e, di conseguenza, l’alimentazione.
Se si osserva un progressivo diradamento del pelo e l’inizio di un’irritazione cutanea è bene rivolgersi immediatamente al proprio veterinario di fiducia per discutere la questione e prevenirne l’aggravamento.