ORECCHIO – struttura e funzioni
L’orecchio si compone di tre parti: l’orecchio esterno, formato dal padiglione e dal canale auricolare; l’orecchio medio, formato dalla cavità timpanica, che si connette al faringe mediante le tube uditive (tube di Eustachio); l’orecchio interno, costituito da un labirinto membranoso ed uno osseo, con funzione uditiva e di equilibrio.
L’orecchio esterno assume forma e dimensioni diverse nelle differenti razze, soprattutto canine. Il padiglione auricolare è una struttura cartilaginea, rivestita da muscolatura e cute, e irrorata da vasi, che nelle porzioni più distali (estremità dei padiglioni) risultano particolarmente sottili e delicati. In particolare nel cane, la morfologia della cartilagine auricolare è tipica per ogni singola razza e determina la configurazione del padiglione, che può assumere un aspetto eretto, semieretto o pendulo. La funzione del padiglione auricolare è di incanalare il suono dall’ambiente esterno e di trasmetterlo alla membrana timpanica; grazie alla sua mobilità, garantita da diciannove muscoli, tutti innervati da rami del nervo facciale, il cane e il gatto hanno un’eccellente udito direzionale.
Il canale auricolare, anche denominato condotto uditivo esterno, comprende una porzione verticale e una orizzontale; nel cane, a seconda della razza, misura tra i 5 e i 10 cm di lunghezza e 4-5 mm di diametro, mentre nel gatto presenta una lunghezza tra i 2,5 e i 4 cm. Il condotto verticale decorre dal suo sbocco esterno (meato acustico esterno) fino al canale orizzontale con il quale si continua dopo aver curvato medialmente; è formato dalla cartilagine auricolare che in corrispondenza del meato acustico esterno di ripiega formando appunto un cilindro. Nel gatto, il meato acustico esterno è molto svasato ed il passaggio fra tratto verticale e orizzontale è meno evidente che nel cane. Inoltre, il canale auricolare, che nel cane assume una conformazione decisamente tubulare, nel gatto è conformato ad imbuto, restringendosi il diametro in maniera graduale fino al timpano. La cute che ricopre il padiglione auricolare e il canale auricolare contiene ghiandole sebacee e ceruminose, nonché follicoli piliferi; quest’ultimi sono generalmente più numerosi in corrispondenza della parte prossimale del condotto verticale, mentre le ghiandole ceruminose tendono ad essere maggiormente rappresentate nelle porzioni più distali dello stesso. Invece, il condotto orizzontale è quasi totalmente privo di peli e ghiandole. Il materiale secreto dalle ghiandole, frammisto alle cellule che esfoliano dallo strato più superficiale della cute, costituisce il materiale ceruminoso che ritroviamo all’interno del condotto e che fuoriesce progressivamente e continuamente dallo stesso, assicurando una rimozione continua anche di agenti biologici e di piccoli corpi estranei
L’orecchio medio è separato dall’orecchio esterno dalla membrana timpanica (timpano); l’apertura del canale orizzontale nell’orecchio medio è conosciuta come meato acustico interno. La membrana timpanica normale è sottile e semitrasparente ma può divenire spessa o rompersi in corso di patologie. L’orecchio medio è una cavità ossea ripiena di aria (cosiddetta cavità timpanica) che rappresenta un’estensione del cranio ed è connesso al faringe attraverso la tuba di Eustachio. Nel cane la cavità timpanica risulta unica, mentre nel gatto è suddivisa in due compartimenti. Nella porzione mediana dorsale della cavità timpanica ritroviamo tre ossicini uditivi (martello, incudine e staffa), la cui funzione è quella di connettere la membrana timpanica all’orecchio interno, dove la base della staffa s’inserisce sulla finestra ovale. La finestra rotonda, situata più in basso rispetto all’ovale, mette in comunicazione la cavità timpanica al vestibolo dell’orecchio interno.
L’orecchio interno, la parte più profonda dell’orecchio, è formato da un labirinto membranoso e da un labirinto osseo, che assolvono le funzioni dell’udito e dell’equilibrio. Le parti che costituiscono il labirinto membranoso sono l’apparato vestibolare (o sistema vestibolare) e la coclea. Sia all’interno che all’esterno dell’apparato vestibolare e della coclea, circola un fluido particolare: quello che circola all’esterno prende il nome di perilinfa, mentre quello che circola all’interno di endolinfa. La perilinfa, interponendosi tra il labirinto osseo e il labirinto membranoso, agisce da cuscinetto ammortizzante, mentre l’endolinfa gioca un ruolo fondamentale nel processo di percezione dei suoni e nei meccanismi di equilibrio.
L’apparato vestibolare è la struttura dell’orecchio specificatamente deputata al controllo dell’equilibrio; consta di due elementi: il vestibolo e i canali semicircolari. Il vestibolo comprende due vescicole caratteristiche: l’utricolo e il sacculo. L’utricolo possiede forma allungata, è strettamente connesso alle ampolle dei canali semicircolari e comunica con la staffa, attraverso la finestra ovale. Il sacculo, invece, ha forma sferica ed è strettamente connesso alla coclea. I canali semicircolari sono tre condotti ricurvi posizionati sopra il vestibolo; alla base di ciascuno di essi c’è una piccola dilatazione, che prende il nome di ampolla. L’orientamento dei canali semicircolari è particolare; ogni canale, infatti, forma un angolo retto con ciascuno degli altri due. All’interno di vestibolo e canali semicircolari, dispersi nell’endolinfa, ci sono gli otoliti (cristalli di carbonato di calcio) e le cellule ciliate. Insieme all’endolinfa, tali otoliti e cellule ciliate giocano un ruolo centrale nei meccanismi di regolazione dell’equilibrio.
La coclea, di forma simile a una chiocciola, è la struttura dell’orecchio specificatamente deputata alla percezione dei suoni. All’interno della coclea, sono riconoscibili tre scale (o rampe): scala vestibolare, scala media (o dotto cocleare) e scala timpanica. Il dotto cocleare contiene un elemento fondamentale per il processo di percezione uditiva, il cosiddetto organo del Corti, un insieme di cellule ciliate molto particolari e deputate all’interazione con l’endolinfa. L’area della coclea connessa alla finestra rotonda risiede al confine con il vestibolo, nelle immediate vicinanze dell’utricolo.
Le principali funzioni cui è deputato l’orecchio sono il processo di percezione dei suoni e il meccanismo di controllo e regolazione dell’equilibrio.
La percezione dei suoni presenti nell’ambiente coinvolge tutte e tre le componenti dell’orecchio. Le onde sonore, infatti, penetrano nell’orecchio esterno, attraversano l’orecchio medio e infine concludono il loro percorso in corrispondenza dell’orecchio interno. Le strutture dell’orecchio esterno hanno il compito di convogliare le onde sonore verso l’orecchio medio; il padiglione auricolare accoglie le onde sonore e fa sì che queste imbocchino il condotto uditivo esterno, fino al timpano. Con l’arrivo dei suoni al timpano, questo comincia a vibrare. La sensibilità della membrana timpanica dipende dalla conservazione di una egual pressione ai due lati della stessa; compito della tuba di Eustachio, che si apre in faringe, è appunto quello di riportare alla normalità le due pressioni in caso di squilibrio. L’apertura dell’orifizio tubarico in faringe si ottiene mediante sbadigli, deglutizione, etc. Le vibrazioni della membrana timpanica vengono trasmesse alla finestra ovale e alla finestra rotonda tramite la catena degli ossicini che, articolati tra loro, si attivano in sequenza: martello, incudine e staffa. Le vibrazioni delle finestre ovale e rotonda mettono in moto l’endolinfa presente nella coclea. I movimenti dell’endolinfa cocleare innesca le cellule dell’organo del Corti che si occupano dell’importante processo di conversione delle onde sonore in impulsi nervosi. A conversione avvenuta, entra in gioco il nervo cocleare, che raccoglie gli impulsi nervosi neo-generati e li invia al lobo temporale del cervello. Nel lobo temporale del cervello ha luogo la rielaborazione degli impulsi nervosi e la generazione di una risposta adeguata.
Il senso dell’equilibrio è sotto il controllo di una precisa porzione dell’orecchio: l’apparato vestibolare dell’orecchio interno. Nella fattispecie, utricolo e sacculo controllano il cosiddetto equilibrio statico, ossia l’equilibrio per i momenti in cui il corpo è immobile o si muove in linea retta, mentre i tre canali semicircolari regolano il cosiddetto equilibrio dinamico, cioè l’equilibrio per i momenti in cui il corpo compie movimenti di rotazione. A giocare un ruolo fondamentale nel meccanismo di regolazione dell’equilibrio sono gli otoliti e le cellule ciliate, presenti, assieme all’endolinfa, all’interno dell’apparato vestibolare. Infatti, il movimento degli otoliti e delle cellule ciliate, successivo agli spostamenti del corpo, produce un segnale nervoso, che informa l’encefalo dei suddetti spostamenti. I mezzi che permettono all’apparato vestibolare di comunicare con l’encefalo sono i nervi vestibolari. Una volta che l’encefalo conosce gli spostamenti del corpo, produce una risposta su misura, che garantisce stabilità e senso della posizione nello spazio, al soggetto in movimento.
A cura del Dott. Adolfo Maria Tambella