Rane, rospi, salamandre e tritoni sono tra gli anfibi più comunemente mantenuti come normali animali da compagnia, ma come allevare queste simpatiche creature in casa?
Dopo aver suggerito quali sono le specie più adatte ad essere allevate, diamo ora alcuni consigli per la loro migliore gestione in ambiente domestico.
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Attenzione alle dimensioni di vasca o terrario
Se la vasca/terrario ha una base inferiore ai 30 x 40 cm (in verticale nel caso di specie arboricole), non è adatta ad ospitare alcun anfibio.
Fanno naturalmente eccezione vasche di accrescimento per larve e giovani.
Ricordate il coperchio
Il coperchio è sempre d’obbligo! Non importa se la specie sia principalmente acquatica, il rischio di fughe è sempre presente.
Gli anfibi sono infatti maestri dell’evasione e possono agevolmente scalare i vetri della vasca o del terrario e passare attraverso piccolissimi pertugi e fessure.
Un buon coperchio deve consentire il passaggio dell’aria e garantirne un ricircolo ottimale.
In vasca/terrario meglio una sola specie
La convivenza in una stessa vasca o terrario fra specie differenti è sempre sconsigliata.
Questo non solo per questioni di territorialità, ma anche per fattori quali la tossicità specie-specifica, il rischio di ibridazione e soprattutto la diffusione e trasmissione di patogeni.
Non insieme ai pesci
La convivenza con pesci è assolutamente da evitare. Diversi studi hanno dimostrato che gli anfibi in natura evitano acque ricche di fauna ittica.
I pesci sono infatti predatori naturali delle loro larve, delle loro ovature e a volte anche di individui adulti.
Inoltre, producono ammoniaca, che può risultare tossica per gli anfibi, anche se presente a basse concentrazioni.
Infine, i pesci possono provocare forte stress agli anfibi semplicemente mordendoli.
Eccezione a questa regola sono ovviamente i pesci utilizzati come cibo per anfibi di grosse dimensioni, come ad esempio grossi Ambystomatidae neotenici (come l’axolotl).
Retini, guanti e pinzette solo per loro
Mai utilizzare l’attrezzatura che si usa per i propri anfibi esotici (retini, guanti, pinzette) nell’ambiente esterno.
La diffusione di patogeni è un rischio estremamente concreto e che sta portando al declino intere popolazioni naturali di anuri (rane, rospi e raganelle) e urodeli (tritoni e salamandre) in tutto il mondo (ad esempio Batrachochytrium dendrobatidis e Batrachochytrium salamandrivorans).
Non toccarli a mani nude
Mai maneggiare i nostri anfibi a mani nude. La pelle degli anfibi è infatti molto delicata e viene utilizzata da moltissime specie per effettuare scambi gassosi.
Pertanto, toccandola a mani nude rischiamo di trasmettere patogeni, funghi e di causare shock termici localizzati.
Non dimentichiamoci inoltre che molte specie producono tossine potenzialmente pericolose o irritanti anche per l’uomo, soprattutto a contatto con le mucose.
Per la manipolazione è consigliato utilizzare guanti in nitrile o in plastica monouso, non toccando mai con gli stessi guanti più esemplari o specie diverse e sempre per il minor tempo possibile.
Bisogna poi evitare di afferrarli per la coda, per le zampe o di stringere eccessivamente sui fianchi.
Disinfezione prima di tutto
È importante disinfettare mani e oggetti prima che vengano a contatto con specie differenti.
Eliminare gli avanzi di cibo
Bisogna sempre eliminare sempre i residui di cibo e tutto ciò che non viene consumato.
Questo per evitare la proliferazione di organismi potenzialmente patogeni e l’accumularsi di inquinanti inorganici.
La maggior parte degli anfibi sono molto sensibili circa le condizioni di igiene.
Cambiare acqua e terreno con regolarità
Eseguire cambi parziali dell’acqua e del terreno con regolarità: cambi dell’acqua settimanalmente e di substrato ogni 3-4 mesi circa.
E ricordate un buon terrario/acquario non emana mai cattivi odori.
Prima informarsi sempre
Documentarsi sempre prima di acquistare una specie.
Ggli animali non sono soprammobili e ogni specie ha esigenze differenti, rispettiamo tali necessità e potremo godere della loro compagnia per molti anni.
Testo e foto di Jacopo Martino & Giuseppe Molinari
(Divisione Anfibi – Italian Gekko Association)Per consigli e informazioni potete visitare il gruppo Facebook: Italian Amphibia – IGA